Parte dalla Camera di commercio di Cuneo l'iniziativa di realizzare il registro nazionale delle imprese storiche in occasione dei 150 anni. Il presidente Ferruccio Dardanello ne è il promotore. Dice: «Un secolo di vita di un'azienda nell'ambito dello stesso settore merceologico è un successo imprenditoriale che va riconosciuto». Per i cento anni di esercizio ininterrotto l'Unioncamere della Granda ha preparato un registro. Domande entro il 28 febbraio, iscrizione gratuita, burocrazia ai minimi termini. Info www.cn.camcom.gov.it; tel.

Era nato a Rivalta il 2 settembre 1787 e morì fucilato dalla Polizia del re Carlo Alberto a Genova il 15 giugno 1833. Francesco Millio era stato un soldato di professione prima con Napoleone, poi con Carlo Alberto. Era mazziniano, iscritto alla "Giovine Italia". Fu arrestato con altri sei affiliati e incarcerato a Genova ma non svelò i nomi dei compagni. (approfondimenti nell'edizione in edicola)

Nella villa Lajolo di Piossasco, a S. Vito, è conservato un quadro ad olio su tela di Francesco Gonin del 1854 che raffigura uno dei momenti salienti della battaglia di Goito del 30 maggio 1848, nella prima fase della Prima guerra d'indipendenza. L'opera rappresenta il ferimento (con successiva morte) di Filiberto Lajolo, rampollo della nobile famiglia degli inizi dell'Ottocento.

Su poche cose concordarono Cavour e Garibaldi, i due massimi artefici del Risorgimento. Una è la grande stima per il generale Filippo Brignone, ritenuto da entrambi, in tempi diversi, uno dei più validi soldati italiani.
Brignone era nato nel 1812 da un’antica famiglia di Bricherasio, che si stabilì a Pinerolo dal 1833. Uno dei fratelli, Giacinto, fu vicario generale della Diocesi pinerolese; l’altro, Giuseppe, fu sindaco della città, deputato e promotore della ferrovia Torino-Pinerolo. (approfondimenti nell'edizione in edicola)

Edizione 7 del 16/02/2011

I numeri

• Osserva il giovane Cavour nel 1834 che gli operai possono vivere solo accontentandosi di un nutrimento scadente e spendendo quasi tutto ciò che guadagnano: «È sufficiente la minima disavventura a ridurre l'operaio in miseria».

• Le vittime dell'epidemia di colera del 1835 sono 246 a Torino e più di 2.000 a Genova, la seconda città del Regno di Sardegna.

Edizione 7 del 16/02/2011

Le date

1831, moti e repressione
Nel febbraio moti insurrezionali coinvolsero i ducati di Parma e Modena e la parte settentrionale dello Stato pontificio (Bologna e la Romagna). Le truppe austriache ristabilirono l’ordine. Dura la reazione del Papa Gregorio XVI «contro i novatori» e del duca di Modena Francesco IV che con un abietto disegno fece impiccare il borghese commerciante modenese Ciro Menotti che aveva preparato il moto a Modena.

1831, Carlo Alberto sul trono

L'11 febbraio è ormai storia, e questa storia l'ho vista da vicino con i miei occhi. Ho sventolato bandiere e abbracciato persone e davvero mai ho avuto la sensazione di minacce di violenza. È una primavera che si voleva pacifica, che ha avuto i suoi martiri, ma si è incredibilmente protetta da un bagno di sangue peggiore.
La giornata è iniziata tardi, come d'abitudine qui al Cairo. La preghiera del venerdì ha compattato i manifestanti e la giornata festiva ha portato in midan Tahrir una massa enorme ed eterogenea di persone. (approfondimenti nell'edizione in edicola)