Stupinigi: domani apre al pubblico l'Appartamento del Re alla Palazzina di Caccia

Stupinigi: domani apre al pubblico l'Appartamento del Re alla Palazzina di Caccia
Giovedì 15 Giugno 2017 - 17:25

Riapre al pubblico domani, venerdi 16, dopo 13 anni, l’Appartamento del Re nella Palazzina di Caccia di Stupinigi a Nichelino.

L’intervento di restauro, costato 10 mila ore di lavoro, è stato  finanziato dalla Fondazione CRT, con un investimento complessivo di circa 20 milioni di euro, e realizzato in collaborazione con la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino.
“L’intervento di restauro dell’Appartamento del Re nella Palazzina di Caccia di Stupinigi conclude il recupero di tutti gli ambienti del corpo centrale della residenza sabauda – dice Adriana Acutis Presidente di Consulta –. Un passo importante nel cammino di recupero della Palazzina reso possibile dalla collaborazione fra Imprese, Istituzioni e Soprintendenza, finanziato dalla Fondazione CRT, socio fondatore di Consulta. Consulta, incaricata della progettualità e della gestione dell’intervento, è lieta di questa collaborazione costante nel tempo finalizzata alla rinascita della residenza, Patrimonio Unesco dell’Umanità, consapevole delle grandi potenzialità ancora inespresse a favore del territorio di questo gioiello sabaudo”.
“Con il restauro dell'Appartamento del Re si aggiunge un nuovo, essenziale tassello al lungo percorso di recupero e valorizzazione della Palazzina di Caccia di Stupinigi – dichiara Luisa Papotti, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino –. Ci viene restituito nella sua interezza il fastoso corpo centrale, ideato da Juvarra per essere un ‘luogo magnifico’, una cornice di respiro teatrale adatta ad accogliere sia le feste ed i balli della corte, sia la vita segreta dei sovrani, in un'ariosa sequenza di sale e gabinetti via via più nascosti”. 
Sono stati restaurati gli apparati decorativi fissi, i dipinti murali delle volte e delle pareti, le boiserie dipinte e dorate, la tappezzeria novecentesca, la carta da parati, i serramenti, i camini e la pavimentazione in seminato alla veneziana.
Il restauro sugli sguinci delle aperture dell’Anticamera ha riportato alla luce l’originaria decorazione settecentesca. Riportata al suo splendore anche  la boiserie dell’Appartamento, di fattura settecentesca, che presentava  gravi problemi conservativi.

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Paola Molino