L'arte dello chef pinerolese Christian Milone sbarca anche a Saluzzo

L'arte dello chef pinerolese Christian Milone sbarca anche a Saluzzo
Sabato 3 Febbraio 2024 - 10:24

Christian Milone, lo chef stellato nato e cresciuto a Pinerolo approda a Saluzzo con una nuova avventura professionale. Il ristorante Castellana San Giovanni, meravigliosa location recuperata nei locali di un Monastero dell'Ottocento (Saluzzo Alta), riapre al pubblico da oggi, sabato 3 febbraio, con Christian Milone alle redini della cucina.

 

Un sodalizio che non è nato per caso.
Conoscersi a Hong Kong, nel nome del tartufo, e ritrovarsi in uno dei centri storici più suggestivi della regione da cui entrambi provengono. Il primo incontro tra il pinerolese Christian Milone e l'imprenditore saluzzese Matteo Morello è avvenuto in Cina: «All'epoca ero Ambasciatore mondiale del Tartufo», ricorda Milone. Se per il patron di Trattoria Gli Zappatori si trattava di una tappa in un percorso fitto di divulgazione, per Morello Hong Kong è casa. Originario di Saluzzo, vive in Cina da tempo. Nel 2019 ha aperto prima Castellana (un omaggio alla maschera femminile del Carnevale, un nome perfetto per essere pronunciato anche all'estero) e poi nel 2021 Perla, rispettivamente ristoranti di cucina piemontese e del Sud Italia a Hong Kong. Nel 2020 il sogno divenuto realtà di esportare Castellana anche nella città delle sue radici. «Credo molto nell'importanza di proporre a livello internazionale le peculiarità delle diverse regioni italiane - racconta Morello -. Allo stesso tempo credo nel potere della cucina piemontese di attrarre clienti internazionali in un centro storico unico dal punto di vista architettonico come quello di Saluzzo».


C'è una speciale condivisione di intenti in questo legame. Innanzitutto, il desiderio di partire dalla tradizione per portare il cliente a un'esperienza che assuma forme nuove. Lo sintetizza bene Milone: «La cucina che abbiamo deciso di mettere in campo è piemontese, con l'obiettivo di proporre una nuova attitudine. A lungo termine, puntiamo a sviluppare e reinterpretare la cucina piemontese di montagna, come omaggio a uno dei miei maestri, Valter Eynard, e come ringraziamento alla mia compagna e alla sua famiglia valdese, perché senza di lei non sarei qui».
C'è anche lo stesso sguardo sul mondo. «Le sfide sono fatte per essere affrontate», dice Morello ripensando all'apertura di Castellana San Giovanni poche settimane prima della pandemia. Per Milone, invece, sfida è il filo che cuce pezzi di vita più o meno difficili, che lo chef da sempre affronta con la testa (e il cuore) dell'atleta.

 

Dopo aver lasciato il ciclismo (correva da professionista), ha dato una svolta decisiva alla trattoria di famiglia, attiva a Pinerolo dal 1890, Stella Michelin dal 2016. Fino al 2022 sovraintendeva ben cinque cucine (una a Taiwan), nella ricerca della seconda Stella. A sbarrargli drammaticamente la strada un incidente mentre era in sella alla sua bicicletta. Un mese di coma, poi 15 di riabilitazione. Per lo chef è stata una lenta rinascita, che ha anche cambiato la sua visione del mondo. «I clienti mi dicono che nei miei piatti oggi c'è più sentimento, lo stesso che voglio mettere a Saluzzo. La collaborazione con Matteo Morello è un risultato già in partenza, un bel modo per partire - racconta -. Non solo: con me in brigata ci saranno persone con cui ho lavorato a Cherasco, sarà un'occasione per progettare ancora insieme». Sul rapporto tra Pinerolo e Saluzzo Milone sottolinea gli aspetti in comune più che le distanze: «Se riuscissi a portare una Stella a Saluzzo come ho fatto a Pinerolo, sarebbe la stessa emozione di un atleta che vince due Mondiali».


Ci vuole coraggio per mettersi in gioco? «Il mio ultimo acquisto prima dell'incidente è stato una cavalla: sono tornato a saltare. Mettermi alla prova sempre fa parte del mio modo di intendere il mestiere, e la vita. Ma la vittoria più grande è essere qui a parlare ancora di cucina».

Daria Capitani
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Paola Molino