Stalking su barista di S. Secondo: per il poliziotto imputato, processo al via

Stalking su barista di S.  Secondo: per il poliziotto imputato, processo al via
Giovedì 14 Dicembre 2017 - 17:03

C’è pure il mistero di un secondo fascicolo, ancora in fase istruttoria e quindi coperto da segreto, nella vicenda processuale che vede imputato Massimiliano Conte, il 31enne  agente (oggi sospeso dal servizio) della Polstrada di Torino. Per gli inquirenti (a coordinare l’indagine fu il pm Andrea Padalino, oggi applicato ad Alessandria e per ora sostituito in aula dal vpo Ferdinando Brizzi)  è lui lo stalker di Marcello Paschetta, il titolare del bar-tabacchi Infinito Cafè di via Valpellice a S. Secondo, pesantemente infamato nel marzo scorso con una serie di volantini che lo additavano come “pedofilo”.

Sempre Conte sarebbe l’autore dei danneggiamenti subiti a più riprese dal bar di Paschetta: telecamere di videosorveglianza fatte a pezzi, colla nelle serrature, vetri rotti nel distributore di sigarette. Il motivo di tanto livore? Una presunta rivalità commerciale tra Infinito Cafè e il vicinissimo “Salento di Mary”, specializzato in prodotti pugliesi. Il dibattimento, assente l’imputato, si è aperto oggi in Tribunale a Torino davanti al giudice Paola Rigonat della Quarta sezione penale. Si è aperto con la richiesta del difensore di Conte, avv. Stefano La Notte, di rinviare l’udienza in quanto, non avendo ancora potuto prendere visione di un secondo fascicolo relativo a Conte (in cui il poliziotto sarebbe però parte offesa), non ritiene di poter esercitare il suo diritto alla difesa. La Rigonat ha letto la memoria difensiva, in precedenza consegnata anche al Procuratore capo Armando Sparato, e fissato il prossimo appuntamento processuale al 27 febbraio (aula 80, ore 9), quando verranno sentiti i testi del pm e il dibattimento sarà ufficialmente aperto. A quel punto, magari ne sapremo di più sul contenuto del "misterioso" fascicolo. Oggi intanto Marcello Paschetta e la moglie Elena si sono costituiti parte civile con l’avv. Pierfranco Bertolino.

La vicenda, per la quale Conte è pure finito in carcere (il 4 luglio) e poi ai domiciliari, mentre oggi ha l’obbligo di dimora nel Leccese, ha contorni decisamente inquietanti. Non ultimo, il fatto che il poliziotto oggi imputato, solo pochi mesi fa insegnava criminologia all’Università della Terza Età di S. Secondo e nel precedente anno accademico aveva dato lezioni di "neuropsicobiologia". 

In foto, l'Infinito Cafè e "Il Salento di Mary" (chiuso ormai da mesi).

L.S.
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Paola Molino