I momenti di gloria di Luca Rossetto
E adesso che cosa pensa di fare? «Godermi il momento». Il naufrago pinerolese Luca Rossetto arrivato secondo a "L'Isola dei famosi" di RaiDue, da buon ingegnere, tiene i piedi per terra. Anche al ritorno a casa. Una settimana fa donava in diretta tv «un presente» a Simona Ventura di ritorno dal Nicaragua. Oggi cammina per le strade della sua città costretto a tappe forzate dai fan che gli chiedono un autografo.
Di prove ne ha dovute superare tante per ottenere i suoi «quindici minuti di celebrità». Sessantasette giorni in un'isola senza alcun tipo di comfort, una fetta di cocco e due manciate di riso come unica forma di sostentamento, 14 chili persi e due lamette per farsi la barba due mesi («Ne ho avanzata una!»). Che cosa direbbe Andy Warhol? Probabilmente che la tv emana un fascino irresistibile se Rossetto si è sottoposto a tutto questo soltanto «per la gloria». Nessun rimborso spese - ha raccontato in visita alla redazione de "L'Eco" sabato scorso, insieme ai genitori e alla nonna -, «sono il vincitore senza portafoglio».
Eppure qualche "ritorno" ci dovrà pur essere. «Mi sono messo alla prova e ho realizzato il mio sogno di bambino - dice giocando con il ciondolo raccolto in spiaggia sull'isola -. E poi chissà, potrei sempre spendere la mia laurea in Ingegneria nell'ambito dello spettacolo».
Alle domande che tutti vorrebbero fargli (persino gli amici che gli hanno organizzato un party di benvenuto venerdì sera) risponde con il suo accento piemontese che tutti gli consigliano di mantenere. «Con Aura è nata una fraterna amicizia, niente di più». Ma allora qui a Pinerolo ha un filarino? «Beh sì, ma vorrei tenerlo per me». Nessun segreto invece sulla sua passione per la politica: si candiderebbe? «Perché no». La prima concessione alla gola è stata «il salame che avevo preparato questo inverno» (le qualità nascoste dell'"Indiana Jones di Pinerolo" sembrano infinite).
La sua seconda isola comincia adesso.
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Paola Molino