Al san Luigi la Chirurgia spicca il volo: trenta interventi al giorno con la nuova Recovery Room
La sala operatoria come una pista di decollo: è questa l'immagine scelta dall'ospedale San Luigi per raccontare la rivoluzione in corso nei percorsi chirurgici.
Grazie alla nuova Recovery Room – la cosiddetta Sala del risveglio – attiva da qualche settimana, il nosocomio punta ad aumentare fino al 20% l’attività operatoria e a ridurre sensibilmente i tempi di attesa per gli interventi.
Dotata di otto posti letto dedicati ai pazienti prima e dopo l'operazione, sarà pienamente operativa dal giovedì 1° maggio. Permetterà di passare da 24 a circa 28-30 interventi chirurgici al giorno, anche grazie all'apertura di due nuove sale operatorie.
Il nuovo assetto consente di migliorare la gestione dei pazienti più complessi – come gli oncologici e quelli con rischio anestesiologico medio-alto – che necessitano di uno stretto monitoraggio nelle fasi più delicate: l'induzione dell’anestesia e il risveglio.
«Così come in aeronautica il decollo e l’atterraggio sono momenti particolarmente delicati – spiega Davide Minniti, direttore generale del San Luigi – anche in sala operatoria l’induzione anestesiologica e il risveglio richiedono uno spazio fisico e personale sanitario dedicati. La Recovery Room risponde a questa esigenza clinica».
Il progetto ha richiesto un investimento di circa un milione di euro, finanziato dalla Regione Piemonte.
La nuova sala opera come una struttura di terapia subintensiva post-chirurgica, attiva dodici ore al giorno. Durante ogni turno sono presenti un anestesista e due infermieri aggiuntivi, dedicati alla preparazione dei pazienti prima dell'intervento e alla loro gestione post-operatoria.
Circa il 75% dei pazienti, una volta usciti dalla sala operatoria, transita attraverso la Recovery Room per il controllo della stabilità clinica, del dolore e di possibili effetti collaterali dell'anestesia.
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Paola Molino