Tra le figure più rilevanti che hanno operato nel Pinerolese nel XIX sec. si deve annoverare il sesto vescovo, il savoiardo André Charvaz (1793-1870), sulla cattedra di S. Donato dal 1834 al 1847 e in seguito arcivescovo di Genova. Dal 1825 al 1833 fu precettore del principe Vittorio Emanuele, futuro primo re d’Italia, e di suo fratello minore Ferdinando e l’episcopato fu il premio per tale precettorato. A Pinerolo abbiamo quindi avuto… il formatore del formatore d’Italia.

Torino nel 1861 è stata la prima capitale d’Italia e nel 1961 è il simbolo di una società in trasformazione, che tenta di affrontare e cogliere le sfide della modernità. A Torino in quei giorni c’era tutta la nazione in cerca di una rappresentazione spettacolare dei propri caratteri, della propria identità. Italia ’61 è stato un grande evento, che ha visto la partecipazione di oltre sei milioni di visitatori, l'arrivo di personalità della scena internazionale: Le Corbusier, Walt Disney, la Regina Elisabetta.
Nasce in quei mesi anche l’attuale corso Unità d’Italia.

Edizione 12 del 23/03/2011

Italia '61, ti ricordi?

I ricordi di Illustri "over 60" in merito ai festeggiamenti, in particolare a Torino per i 100 anni dell'Unità d'Italia.

Mercedes Bresso
consigliera regionale

Molti lo speravano, altri remavano contro. A conti fatti, il grande entusiasmo e la spontanea partecipazione dei cittadini ai festeggiamenti per il 150º dell'Unità d'Italia, ha spiazzato tutti. E chi se lo aspettava in questo momento, in questo Paese, così apparentemente apatico e demotivato.
Il tricolore nelle sue diverse declinazioni - una semplice bandiera o in altre creative forme - si impone allo sguardo, ai balconi delle private abitazioni come nelle vetrine dei negozi.

"La cucina nell'Italia unita, dalla sabauda alla nazionale" è il titolo del convegno organizzato dall'Accademia italiana della cucina sabato 26 al teatro Carignano di Torino. I lavori si apriranno alle 10,15. Tra i vari e qualificati interventi anche quelli del dirigente scolastico dell'Istituto alberghiero di Pinerolo, Rinaldo Merlone, su "La cucina della nobiltà e della borghesia negli Stati Sabaudi e del primo Novecento". Per info e prenotazioni (ingresso libero su precedente accredito): Promotour, 011 301.8888.

"Protagoniste dimenticate. Le donne nel Risorgimento piemontese" è il titolo della mostra che la Fondazione Cosso inaugurerà sabato 2 aprile al castello di Miradolo in S. Secondo.
Attraverso oggetti e documenti originali, foto e ritratti, si farà luce su quelle "eroine invisibili" che sono state protagoniste della storia risorgimentale del nostro Paese.
Tra le varie sale del castello si ripercorrerà il ruolo privato e pubblico delle donne nell’Ottocento, dagli interni domestici alla vita di relazione pubblica (guerre di Indipendenza, filantropia, assistenza, sanità).

Edizione 12 del 23/03/2011

Le date

1855, Guerra di Crimea
Su pressione della Francia e dell’Inghilterra, il Regno di Sardegna partecipa con 15.000 uomini guidati dal generale Lamarmora alla Guerra di Crimea contro Austria e Russia. I piemontesi combatterono a Cernaia, ebbero poche vittime, più di mille però morirono di colera. A Parigi, al momento della pace nel 1856, Cavour colse l’occasione per denunciare di fronte ai rappresentanti di tutte le maggiori potenze, Austria compresa, le condizioni intollerabili in cui si trovava l’Italia.

1857, Pisacane i suoi "Trecento"

Edizione 12 del 23/03/2011

Le iniziative

Restaurata la Sala dei mappamondi
Recuparata dopo l'allagamento accidentale del dicembre 2009, la prestigiosa e unica Sala dei mappamondi dell'Accademia delle scienze di Torino (via Maria Vittoria 3) torna ad essere visitabile. È tornato all'antico splendore il soffitto del Galliari. Costo 250.000 euro. Nella Sala è consultabile una rarissina edizione della metà del '700 dell'Enciclopedia degli illuministi francesi. Un'attrazione in più per Italia 150. Per visite: 011 562.0047.

"Cinema e Risorgimento" in 15 film

Anche il Pittavino, nella sua "Storia di Pinerolo e del Pinerolese", parla della Bela Rusin. Secondo lo storico, la mamma di Rosa era di None e si chiamava Francesca Griglio; essa aveva altri due figli maschi, Domenico e Giuseppe e una femmina, Adelaide.