Italia '61, ti ricordi?

I ricordi di Illustri "over 60" in merito ai festeggiamenti, in particolare a Torino per i 100 anni dell'Unità d'Italia.

Mercedes Bresso
consigliera regionale
«Un ricordo tutto personale è che mio marito veniva a Torino per la prima volta, spinto proprio da un fermento percepibile anche all’estero. Purtroppo ora, cinquant’anni dopo, assistiamo da parte di alcune forze politiche quasi al fastidio nelle celebrazioni, tanto da arrivare a discutere se riconoscere o meno il 17 marzo come festa nazionale. Da allora molto è cambiato e di quel fermento che univa l’orgoglio nazionale e la fiducia nel futuro rimane ben poco».

Pier Giorgio Debernardi
vescovo di Pinerolo
«Avevo 21 anni ed ero assistente nel seminario di Ivrea. Organizzammo una visita a Italia '61 e a Palazzo Carignano di Torino dove c'era la mostra sul Risorgimento. Visitammo anche la città che per molti dei nostri allievi era sconosciuta. Che cosa mi ricordo in particolare? La monorotaia, sicuramente, le mostre all'interno del Palazzo del lavoro e i padiglioni delle Regioni».

Elvio Fassone
già giudice e senatore
«Ricordo che le celebrazioni furono aperte con un discorso del presidente della Repubblica Gronchi davanti alle Camere riunite e festose. In quelle settimane venne a Torino in visita ufficiale anche l'inviato del Presidente Kennedy, il quale disse che considerava l'Italia l'esperienza più incoraggiante del Dopoguerra. Altro che il cinismo e il degrado di oggi! E poi i film di quell'anno: “Accattone”, “Banditi a Orgosolo” e “Divorzio all'italiana”. E le prime esperienze del centrosinistra a Milano, Genova e Firenze. E la prima marcia della pace da Perugia ad Assisi. Chissà che anche oggi non si possa ricominciare».

Aldo Alessandro Mola
storico
«Avevo ormai diciott’anni, da quattro dirigevo una rivista studentesca e collaboravo alla “Sentinella delle Alpi”. Cuneo era la città dei due Risorgimenti: i Cacciatori delle Alpi e la lotta di Liberazione. Il liceo classico “Pellico”, di cui ero allievo, dedicò una giornata a visitare “Italia ‘61” e parecchie altre a discuterne. Per noi Risorgimento e Unificazione facevano parte di un processo storico articolato, che andava dalle autonomie locali alla liberazione dei popoli. Guerra e dopoguerra (durissimo) ci fecero crescere in fretta e ci educarono a vedere la parte nel tutto».

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Paola Molino