«Carlo Bianco di Saint Jorioz non fu l’inventore della guerra per bande, ma fu colui che per primo in Italia diede una sistemazione teorica a un modo di combattere vecchio come il mondo» affermò lo storico Vittorio Scotti Douglas in un convegno, organizzato da Giovanni Maria Caglieris, che Barge dedicò il 23 aprile 2005 al patriota risorgimentale. Considerato a tutti gli effetti un bargese, d’origine e d’adozione, pur essendo nato a Torino nel 1795. (approfondimenti nell'edizione in edicola)

Quanti furono, nel Pinerolese, coloro i quali risposero alla chiamata di Garibaldi nel 1860? Molto pochi, se si pensa che proprio queste terre sono state zone di forti sentimenti liberali e pro-unitari. La mancata risposta all'appello fu dovuta alla forte devozione verso Casa Savoia, da cui i patrioti locali si attendevano, prima o poi, un pronunciamento a favore dell'Unità da raggiungersi nel rispetto della legalità. Poi si deve mettere in conto la tradizionale "prudenza" piemontese, tanto diversa ad esempio dall'"impetuosità" lombarda.

Quella sera c’era anche il corpo del calzolaio Candido Pavesio, 35 anni, celibe, nato a Stupinigi. Giaceva supino in piazza S. Carlo intorno alle nove del 22 settembre 1864 ferito alla schiena da un colpo di fucile sparato dai soldati di fanteria. Portato all’ospedale S. Giovanni (in quella che oggi è via Giolitti) vi morì appena ricoverato, colpito alle spalle come la maggior parte dei manifestanti.

Edizione 10 del 09/03/2011

"Liberatore di Roma"

"Liberatore di Roma", con un diploma conferito nel 1871 e una medaglia, la città di Roma insignì Alessandro Castellaro di una benemerenza. Caporale nel 58º fanteria per aver preso parte alla presa di Porta Pia.
Il bisnonno dei fratelli Castellaro, pinerolesi titolari della storica officina, nato nel 1847, si arruolò nell'esercito sabaudo nel 1869 con ferma 12 anni. Fu congedato nel settembre del 1872 (con il credito di 38,5 lire).

Un altro garibaldino bargese, non rientrante però nell'elenco ufficiale dei Mille, fu Tomaso Borda Bossana, le cui vicende furono ricostruite dal parente Piero Borda Bossana negli Anni '80 del Novecento, quando i discendenti siciliani di tale garibaldino vennero ufficialmente invitati a Barge ed accolti dal sindaco Gontero.

Organizzazione condivisa per i tre Comuni della Val Noce, che propongono un'itinerante "Notte tricolore" mercoledì 16, dalle 18. Si parte al Museo del gusto di Frossasco (ore 18) con il laboratorio per bambini "Disegna la tua Italia" cui farà seguito, alle 18,30 al Museo dell'emigrazione, la proiezione del filmato "Mostra padri fondatori" presentato dalla senatrice Mirella Giaj. Alle 20,30 sarà allestita una postazione per il trucco tricolore. A seguire, alzabandiera con inno nazionale suonato dalla Filarmonica pinerolese.

Nel Museo storico dell’Arma della Cavalleria a Pinerolo c’è un quadro come tanti all’apparenza che nasconde però un piccolo segreto. Vi è rappresentato un assalto: tre ufficiali piemontesi si lanciano contro 400 soldati austriaci per salvare un piccolo gruppo di soldati dei Savoia come loro. L’impresa sembra impossibile ma i tre ne escono vincitori. È la battaglia di Governolo, nell’aprile del 1848 e uno dei tre coraggiosi ufficiali è Edoardo Brunetta, luogotenente del Genova Cavalleria e dal 1859 capitano del Nizza di Pinerolo. (approfondimenti nell'edizione in edicola)

Edizione 8 del 23/02/2011

Le date

1839 esce Il Politecnico di Cattaneo
Il milanese Carlo Cattaneo nei suoi scritti e nella rivista di «studj applicati» Il Politecnico propone un'altra via per unificare l'Italia: il federalismo che conserva la sovranità dei principi allora regnanti, consolida e ammoderna la società esistente eliminandone le contraddizioni più vistose e punta al progresso tecnico scientifico. Cattaneo è contrario al mazzinianesimo che considera astratto e romantico. Mal sopportò nel 1859 all'annessione della Lombardia al Regno di Sardegna dopo la Seconda guerra d'Indipendenza.

Edizione 11 del 16/03/2011

Bibiana: arriva Saitta

Con l'organizzazione dell'associazione culturale "La Tabarin-a" e la collaborazione del Comune e di tutte le associazioni bibianesi, i festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia occuperanno ben sei giorni.