Edizione 6 del 09/02/2011

Le iniziative

I Valdesi e l'Italia che nasce

Il programma con cui la Comunità montana del Pinerolese celebra i 150 anni dell'Unità d'Italia si apre significativamente con il falò di S. Germano Chisone, la sera di mercoledì 16. È la festa per la concessione dei diritti civili e politici ai valdesi (1848): un gesto fortemente innovativo, da parte di re Carlo Alberto; uno dei pilastri su cui poggerà la futura Italia.

All’appuntamento dell’Unificazione italiana nel 1861 quanti eravamo nel Pinerolese e nell’area di diffusione de "L’Eco"?
Pinerolo contava 15.801 abitanti e la capitale Torino 173.305, Cuneo 22.731, Nichelino 1.641, Saluzzo 16.627, Susa 4.940. Pinerolo in un secolo e mezzo è più che raddoppiata, Torino si è quintuplicata, Nichelino è salita a quasi 50mila abitanti, Saluzzo è aumentata di 200 e Susa è aumentata di poco più di 2mila residenti.

All’appuntamento dell’Unificazione italiana nel 1861 quanti eravamo nel Pinerolese e nell’area di diffusione de "L’Eco"?
Pinerolo contava 15.801 abitanti e la capitale Torino 173.305, Cuneo 22.731, Nichelino 1.641, Saluzzo 16.627, Susa 4.940. Pinerolo in un secolo e mezzo è più che raddoppiata, Torino si è quintuplicata, Nichelino è salita a quasi 50mila abitanti, Saluzzo è aumentata di 200 e Susa è aumentata di poco più di 2mila residenti.

La storia della costruzione della ferrovia Torino-Pinerolo è per molti versi simile a quella accaduta, quasi centocinquant'anni dopo, per la realizzazione dell'autostrada.
Un progetto "Peu populaire" lo definì lo stesso Cavour scrivendo nel 1853 a un amico. «Il n'y a personne capable de conduire à bien cette affaire. En elle méme je la crois très médiocre» (non c'è nessuno in grado di portare a buon fine questa impresa. Infine credo che sia piuttosto mediocre, ndr).

Quanti furono, nel Pinerolese, coloro i quali risposero alla chiamata di Garibaldi nel 1860? Molto pochi, se si pensa che proprio queste terre sono state zone di forti sentimenti liberali e pro-unitari. La mancata risposta all'appello fu dovuta alla forte devozione verso Casa Savoia, da cui i patrioti locali si attendevano, prima o poi, un pronunciamento a favore dell'Unità da raggiungersi nel rispetto della legalità. Poi si deve mettere in conto la tradizionale "prudenza" piemontese, tanto diversa ad esempio dall'"impetuosità" lombarda.

Edizione 11 del 16/03/2011

Le date

1849, "Proclama di Moncalieri"
I danni di guerra all’Austria (non particolarmente esosi) devono essere pagati, lo stabilisce la Pace di Milano del 6 agosto. La Camera da poco eletta oppone resistenza e non vuole prendere atto della dura realtà. Vittorio Emanuele decide di scioglierla e di indire nuove elezioni per ottenere una Camera più addomesticata (cosa che avvenne).

1849, La Marmora ministro della Guerra

Torino, 17 marzo 1861, Parlamento subalpino nel Palazzo Carignano: «Il re Vittorio Emanuele II assume per sé e per i suoi successori il titolo di Re d’Italia». La nascita dell’Italia fu salutata con 101 colpi di cannone sparati a mezzogiorno dal Monte dei Cappuccini e il fragore delle salve si disperse nel vento di quella tersa domenica di marzo. Ma i lampi degli spari s’irradiarono alla velocità di 300mila chilometri al secondo e dopo due secondi avevano già oltrepassato la Luna.

Edizione 11 del 16/03/2011

Le iniziative

Notte tricolore
Sarà la Mole antonelliana a segnare l’inizio il 16 marzo la Notte tricolore di Torino. La serata partirà con l’accensione intorno al Monumento dell’anello progettato dagli architetti Italo Lupi, Ico Migliore e Mara Servetto.
Alle 21 il via in piazza Vittorio alla grande kermesse che vedrà protagonisti cantanti del calibro di Roberto Vecchioni, Davide van de Sfroos, Syria e Irene Fornaciari.