Il giudice per le indagini preliminari di Pinerolo Alberto Giannone, all'esito di giudizio abbreviato, questa mattina ha condannato a undici anni e quattro mesi di reclusione Franco Pons, l'uomo che la notte fra il 14 e il 15 gennaio uccise la moglie Maddalena Livatino e la figlia Barbara Pons gravemente disabile nella sua abitazione di Cavour. Il pm Francesco La Rosa aveva chiesto 12 anni. Pons aveva colpito le due donne nel sonno con una mazza da muratore.
Nella valutazione della pena il giudice ha tenuto conto delle conclusioni del perito psichiatrico Elvezio Pirfo, secondo il quale Pons era «portatore di un gravissimo e complesso disturbo di personalità con tratti di tipo compulsivo-ossessivo e paranoide», che è stato il fattore che ha causato il duplice omicidio. Tale condizione all'epoca dei fatti faceva «scemare grandemente la sua capacità di intendere e di volere senza del tutto escluderla».
Nella sua arringa difensiva, l'avvocato Alfredo Merlo, alla sua ultima udienza nel soppresso Tribunale di Pinerolo (che chiuderà defintivamente il 31 dicembre) , ha anche particolarmente elogiato la celerità degli uffici giudiziari di Pinerolo, con sentenza di primo grado pronunciata a meno di undici mesi dal fatto.