Gentile direttore,
sono una giornalista di Torino che ha seguito con molto interesse la vicenda della Fondazione Poët.
Oltre ad avere infatti una curiosità di tipo giornalistico, mi trovo anche in perfetto accordo con lo sdegno collettivo che incornicia tutta la questione.
Come è possibile che una Fondazione nata con l’obiettivo di destinare borse di studio ai giovani di Pinerolo e Roure meno abbienti, ma con tenace volontà di apprendere, si trovi ora in condizioni di privilegiare tutti fuorché i suoi destinatari originari?
Ormai non si contano quasi più i furti - tra colpi andati a segno e tentativi a vuoto - nei capannoni della zona industriale Porporata. L'ultimo episodio risale alla notte tra giovedì 2 e venerdì 3 giugno, ma questa volta è stato sventato dai Carabinieri.
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