Pinerolo, il Pd boccia il M5S sulla Variante: «L'elefante ha partorito il topolino».

Pinerolo, il Pd boccia il M5S sulla Variante: «L'elefante ha partorito il topolino».
Lunedì 5 Luglio 2021 - 13:09

Mercoledì scorso durante il Consiglio comunale è stato approvato il Progetto Preliminare della Variante al Piano Regolatore. Una variante definita 3R che si basa su principi di riduzione del consumo di suolo, rigenerazione e resilienza (ne avevamo parlato qui)

 

Dal Pd arriva però una bocciatura su tutta la linea: «Il M5S ha accompagnato la variante con affermazioni roboanti quali: “un PRGC a consumo di suolo zero”. Nei fatti la variante è invece solamente una semplice operazione di ragioneria urbanistica che attraverso l’introduzione di un meccanismo di decollo e atterraggio di cubature (secondo noi di difficile e dubbia attuazione) prevede di spostare circa 60.000 mc di edificazione da alcune aree da salvaguardare ai bordi della città (solo alcune perché una larga parte delle aree periurbane sono state confermate come totalmente edificabili) in alcune aree (soprattutto nelle aree ex Beloit di via Martiri del XXI e nell’area ex Elettrodi di via Vigone) già compromesse che diventerebbero addensate oltre ogni reale sostenibilità. Questo è quanto, nulla di più: Nessuna idea di quale dovrebbe e potrebbe essere Pinerolo tra 10-15 anni. Nessun ragionamento su quali siano i servizi di cui Pinerolo necessita, nessun ragionamento sugli ingressi, sull’accessibilità, sulla mobilità e sui parcheggi, nessun ragionamento sulla città pubblica a partire dalle piazze centrali e sui pachi cittadini, nessun ragionamento su quali modelli di residenzialità attuare, nessuna indicazione sul centro storico, nessun ragionamento sulle frazioni. Un dato per chiudere che crediamo sia significativo ricordare. La così detta variante ponte promossa dall’Amministrazione Buttiero riduceva di circa 1.600 unità gli abitanti teorici. Quella appena approvata si ferma a circa 600: l’elefante ha partorito il topolino». 

 

Altrettanto secca la reazione dei pentastellati, che invece difendono a spada tratta il lavoro dell'assessore Proietti: «Il risultato ottenuto l’altra sera sancisce la chiusura di un’era urbanistica per aprirne un’altra. Una fase dove non si consuma più suolo vergine, dove si dà ordine allo sviluppo urbano entro confini prestabiliti, dove la mobilità leggera e veicolare risulta migliorata, dove il verde pubblico è incentivato e strutturato. Volevamo lasciare ai nostri figli una Pinerolo migliore di come l’abbiamo trovata: non ci pare vero di esserci riusciti. L’ultimo grande pilastro su cui si poggia la Pinerolo di domani è stato infisso. Speriamo che le future Amministrazioni non distruggano ciò che faticosamente abbiamo costruito». 

 

Foto Dario Costantino

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Paola Molino