Chiese a porte aperte: in un video il vescovo Olivero spiega San Bernardino di Lusernetta

Venerdì 18 Giugno 2021 - 11:21
Video

La porta della chiesa si apre automaticamente comandata dallo smartphone del visitatore che entra liberamente e viene guidato dalla narrazione storica-artistica-devozionale multimediale in italiano, inglese, francese. Una guida d’eccezione, il vescovo di Pinerolo, Mons. Derio Olivero, presenta in un video gli affreschi tardo gotici ospitati all’interno della chiesa di San Bernardino di Lusernetta in Val Pellice.

È un invito alla scoperta del ricco patrimonio artistico del Piemonte che si inserisce nel più ampio progetto “Città e cattedrali”, voluto dalla Consulta Regionale per i Beni Culturali ecclesiastici con il sostegno della Fondazione CRT. “Chiese a porte aperte" è un progetto sperimentale per aprire e visitare autonomamente i beni culturali ecclesiastici del Piemonte e della Valle d’Aosta con l’ausilio delle nuove tecnologie.

L’App "Chiese a porte aperte" gestisce molteplici operazioni dalla prenotazione della visita all'apertura automatizzata della porta. Una volta effettuato l’accesso tramite QR code si viene guidati alla scoperta del bene al suo interno attraverso un’installazione multimediale costituita da una narrazione storico-artistica e devozionale, accompagnata da un sistema di luci mobili e di micro proiettori.

«Nella pandemia e nelle sue conseguenze nell’economia – dichiara mons. Derio Olivero, vescovo di Pinerolo e delegato per i beni culturali del Piemonte e della Valle d’Aosta – la grande fatica è nel mantenere la fiducia. La bellezza è un aiuto per credere nella vita: per questo è importante che il progetto ‘Chiese a porte aperte’ continui e cresca. Un’esperienza nella bellezza per uscire più fiduciosi».

Informazione al servizio della comunità e per essere comunità, da sempre questo è lo stile inconfondibile de L'Eco del Chisone: con l'emergenza Coronavirus, ora più che mai, lo sentiamo come un dovere non solo nei confronti dei nostri lettori, ma di tutti i cittadini. Perché solo insieme ce la faremo.
Paola Molino