Edizione 14 del 06/04/2011

Vita

Arriva la notte / in una capanna / con le finestre rotte / e dai muri di canna.
C'è una figura rannicchiata / in quel buio denso / che pensa sconsolata / che la vita non ha senso.
Non ha più niente / non sa cosa fare: / immagini passano lente / di un'infanzia che fa fatica a ricordare.
Questa è la vita, / per tutti diversa, / per molti persa, / per molti svanita.

Le stagioni passano, ma i ricordi, la fantasia e l'amore no. I fiori della primavera rappresentano i baci. L'estate è il calore della tua protezione. In autunno ci sono colori speciali e rappresentano la tua originalità. L'inverno rappresenta la festa, quindi un modo in più per ricordarti. E questa dedica è anche un modo per dirti che ti voglio bene e che non ti dimenticherò mai e poi mai!

Anche se la musica non mi ha mai appassionato granché, la tua storia invece… So che questa lettera non ti sarà mai recapitata perché sei vissuto tanto tempo fa. Voglio comunque scriverti per dirti il mio dispiacere per i tuoi figli e le varie traversie della tua vita. Hai scritto tante opere anche nei momenti bui della vita. Ai tuoi tempi eri famoso, non è vero? Adesso tutti ti conoscono e la maggior parte possiede la cassetta delle tue opere; tu non sai che cos'è una cassetta: è una scatolina che messa dentro a un'altra scatolina fa ascoltare le tue musiche. Strabiliante, vero?

La neve cade.
Il pino, l'abete / d'improvviso mutan colore, / si vestono di un bianco candido / come angeli.
Un universo di puntini bianchi m'invade / e come mille spilli aguzzi mi raggiungono.
"La parola è d'argento, il silenzio è d'oro" / così dice un detto, / e la neve obbedisce / e con lei tutto si cheta.

Edizione 14 del 06/04/2011

Primavera

In primavera senti il profumo dei fiori e ti trovi di fronte a milioni di boccioli che stanno per vedere la luce del sole. Anche gli alberi aspettano la nascita di questi piccoli amici profumati. Se sei in campagna la brezza, passandoti vicino, ti fa il solletico, poi vola via, lontano: è lei che scendendo dalla montagna fa sbocciare le prime gemme sugli alberi. La cosa bella della primavera è che la natura si sveglia e torna a vivere ricominciando il suo ciclo naturale.

In una soffitta viveva una famiglia di topolini, con due figli, il maggiore dei quali si chiamava Gigio. Era grassottello e le sue orecchie sembravano il buco di un trombone. Essendo la famigliola priva di cibo, un giorno la madre lo mandò a rubare in una cucina. Non conoscendo la strada, Gigio si trovò sul tetto della casa e si mise a piangere. Una voce gli chiese: «Perché piangi, topolino?». «Ma chi ha parlato?», chiese il topino, e guardando sotto di sé vide il tetto. «Piango perché non trovo la via di casa» e piangeva.

Nei giorni scorsi sulla strada che da Perrero porta a Salza e Massello è caduta una frana molto rumorosa, tanto che alcune persone sono state svegliate dal forte frastuono. Un'altra frana è caduta nella strada che da Perrero porta a Pomaretto, con il blocco totale del traffico. Dalle immagini che ho visto sul posto presumo che per pulire le strade ci vorrà un bel po' di tempo. Sul momento ho anche pensato a una una specie di "fortuna", perché forse non si potrà andare a scuola!

Il 17 marzo 1861 è una data fondamentale per la storia della nostra penisola perché nasce il Regno d'Italia, che viene riunita sotto un'unica autorità dopo i moti insurrezionali e l'impresa del Mille. Mancavano ancora il Veneto-Friuli, il Lazio, il Trentino-Alto Adige che saranno inglobati successivamente. Fu un cammino lungo e complicato che però ha portato tutta la penisola sotto un unico tricolore. Ma le radici del lungo processo è stato proprio quel 17 marzo di 150 anni fa!

Edizione 13 del 30/03/2011

Usar la testa

Nello sport ci vuole cervello e non solo muscoli. L'ho capito a Prali mentre facevo la solita bravata sugli sci e la mamma mi avvertiva: «Rachele, usa cervello o ti tolgo uno sci!». Stare in equilibrio su un solo sci era un mio gioco per farla arrabbiare. Quel mattino, a gran velocità su un sentiero ghiacciato, non riuscivo più a frenare. Così, arrivata in fondo, su un salto sono volata in aria e caduta sulla neve ghiacciata. Non respiravo più. Il medico chiamato in soccorso confermava che non c'era nulla di grave, a parte la gran botta e il grande spavento.