Cantalupa: piogge e maltempo, danni per mezzo milione, il Comune richiede lo stato di calamità naturale
Ammontano a circa 500 mila euro i danni al patrimonio pubblico causati dall’ondata di maltempo che il 20 maggio ha messo in ginocchio la Val Noce. È quanto emerge dal sopralluogo effettuato dai tecnici della Regione Piemonte insieme al sindaco Brizio e al responsabile dell’ufficio tecnico comunale.
L’ispezione ha interessato le aree più colpite: in via Scrivanda si è registrato il crollo di una scarpata con invasione della carreggiata e, più a monte, il cedimento di un tratto di strada verso il torrente Noce; in via Saretto smottamenti di scarpata hanno ostruito il tombino stradale e riempito la vasca di raccolta; in piazza Avis una scogliera di protezione è stata compromessa; in via Rocca l’acqua non incanalata ha eroso il fondo stradale. Danni ingenti anche in via Rossi (aree private), via Sant’Antonio (smottamento e tracimazione), via Ghiot (cedimento del parapetto su briglia), strada Druetti (manto stradale divelto da fango e pietre), via Chioselli (detriti), viale Cavalieri di Vittorio Veneto (porfido asportato) e nel cimitero comunale, invaso da materiale detritico.
Nell’immediato, il Comune è intervenuto in somma urgenza con la rimozione di detriti dalle carreggiate e il ripristino di un tratto di selciato in porfido lungo strada del Monastero: lavori per circa 30 mila euro già sostenuti con fondi propri.
«Dopo l’alluvione del 2014 – ricorda l’amministrazione guidata da Francesco Brizio – era stato redatto un ampio studio idraulico con decine di schede di intervento. Le opere realizzate in questi anni hanno ridotto significativamente le criticità; ora aggiorneremo quello studio per ridefinire i costi delle azioni ancora necessarie».
Sul fronte privato, il Comune ribadisce l’impossibilità normativa di impiegare risorse pubbliche su beni non comunali, ma ha chiesto alla Regione di riconoscere lo stato di calamità naturale. La dichiarazione di stato di calamità– spiegano dal Comune – è l’unico strumento che consente di attivare ristori a favore sia degli enti pubblici sia dei cittadini danneggiati. Ora si attende il via libera della Regione.
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Paola Molino