Giaveno: è scontro in Comune; Giacone chiede le dimissioni di Favaron, Zurzolo e Morisciano. Le risposte: «Sia Giacone a dimettersi»

Giaveno: è scontro in Comune; Giacone chiede le dimissioni di Favaron, Zurzolo e Morisciano. Le risposte: «Sia Giacone a dimettersi»
Venerdì 5 Gennaio 2024 - 17:54

È scontro aperto tra le file della Giunta e del Consiglio comunale. Maggioranza e opposizioni ora non sono più definite e saltano i sistemi su cui si è retto fino ad ora il governo Giacone.
L’ultimo, e più importante, momento di rotture è avvenuto nel Consiglio comunale di fine dicembre quando l’assemblea ha votato contro il progetto del nuovo supermercato e del Dup. I numero sono stati chiari: 9 consiglieri contrari (compreso il voto del Presidente Morisciano) 8 favorevoli, Giacone non può più contare su una maggioranza né in Consiglio né in Giunta.

 

GIACONE ALL'ATTACCO CHIEDE LE DIMISSIONI DI CHI : «L'HA TRADITO»

Per Giacone è troppo. Basta. Nella serata di giovedì il primo cittadino è andato all’attacco e senza mezzi termini ha invocato le dimissioni degli assessori Edorardo Favaron e Concetta Zurzolo e del Presidente Morisciano: «Votare contro le delibere proposte in Consiglio comunale su punti che impediscono la realizzazione di nuovi servizi per i cittadini, la realizzazione di un nuovo parcheggio, l'apertura della piscina, votare contro variazioni di bilancio che vanno a penalizzare le associazioni, contro lo sport, contro i lavori pubblici è a mio parere un fatto grave. Presidente del consiglio Mauro Morisciano, Assessore Edoardo Favaron, Assessore Concetta Zurzolo: se non condividete più la fiducia nel Sindaco e nella Giunta, rassegnate le dimissioni e rinunciate almeno alle cariche che vi ho assegnato».

Nette le motivazioni che hanno spinto il sindaco a emanare un comunicato al vetriolo: «A pochi mesi di fine mandato mi trovo impossibilitato a terminare il lavoro portato avanti dalla mia amministrazione in questi anni per causa di alcuni assessori e consiglieri, di maggioranza e di minoranza, che si sono subdolamente accordati, nonostante le diverse provienienze politiche, per cercare di boicottare me ed il mio gruppo in vista delle prossime elezioni amministrative.L'obiettivo comune di questo anomalo gruppo è evidente, fermare qualsiasi traguardo che come Sindaco ho intenzione di raggiungere in questi ultimi sei mesi di mandato elettorale per cercare di minare il consenso e la fiducia che i giavenesi mi hanno accordato in questi anni. Nulla a che vedere con il bene comune e gli interessi della nostra città».

 

FAVARON: «SIA GIACONE A DIMETTERSI»

Nemmeno 24 ore dopo l’attacco di Giacone sono arrivate le risposte di due dei diretti interessati. E come era facile immagine entrambi rispediscono le accuse al mittente.

Il primo e più bersagliato, l’assessore Favaron: «Non ritengo opportuno rassegnare le mie dimissioni da Assessore poiché in questi anni ho sempre adempiuto con il massimo impegno all’incarico conferitomi, lavorando con passione e spirito di servizio per la città di Giaveno e per rappresentare al meglio gli elettori che mi hanno dato fiducia. A tal proposito è doveroso ricordare che io e l’Assessore Zurzolo siamo stati i più votati nelle ultime elezioni amministrative (rispettivamente con 271 e 369 preferenze) contrariamente a chi, pur non essendo neanche candidato, riveste il ruolo di vicesindaco in seguito a un accordo politico voluto espressamente dal Sindaco Giacone (il riferimento è al vice sindaco e segretario della Lega Stefano Olocco, ndr)». Favaron ribalte le accuse con un chiaro messaggio a Giacone: «È evidente che il Sindaco ha iniziato una campagna diffamatoria nei confronti del nostro Gruppo perché ci siamo permessi di esprimere un parere diverso dal suo opponendoci all’apertura di un centro commerciale che avrebbe avuto un effetto devastante per la Giaveno del futuro. I fatti parlano chiaro e dimostrano che ormai la maggioranza non esiste più. Se c’è qualcuno che dovrebbe dare le dimissioni non siamo noi ma il Sindaco che non ha più i numeri per governare».

 

MORISCIANO: «GIACONE NON HA LA LUCIDITÀ PER GOVERNARE»

Secco anche il rifiuto di dimissioni che arriva dal Presidente Morisciano: «Carlo Giacone dimostra di non avere più la lucidità di chi deve guidare una città. Per coprire i suoi fallimenti si scaglia con false accuse e manipolazioni con chi l’ha aiutato a raggiungere i risultati che ha ottenuto fino ad oggi. Io e il mio gruppo abbiamo più volte chiesto maggior coinvolgimento ottenendo solo chiusura.Al sindaco che chiede le mie dimissioni rispondo che non è possibile per coerenza nei confronti di tutti i giavenesi che mi hanno dato la loro fiducia e dei consiglieri che all’unanimità hanno sostenuto la mia candidatura a presidente del consiglio comunale». Sempre Morisciano rivendica la sua partecipazione al voto che ha affossato il progetto di insediamento del nuovo supermercato: « Come consigliere ho il diritto e anche il dovere di prendere delle decisioni in consiglio comunale attraverso la libertà e la democrazia del voto. Non ho mai votato contro un bilancio, invece, il mio voto contrario rispetto all’apertura di un centro commerciale di recente deliberazione, che avrebbe fortemente danneggiato l’economia di Giaveno, ha fatto infuriare il sindaco e i suoi pochi seguaci, i quali hanno dimostrato di non avere rispetto per la figura del consigliere il cui voto in libertà è indispensabile per l’esercizio della democrazia».


Non è ancora arrivata invece una risposta ufficiale dall’assessora Zurzolo

 

GIACONE ORA VALUTERÀ SE RITIRARE LE DELGHE

La palla passa ora di nuovo al sindaco Giacone. In merito alla carica di Presidente del Consiglio Giacone non ha molto margine: essendo infatti una carica eletta dal Consiglio deve essere il Consiglio stesso a votare la sfiducia; e sul punto c’è poco da fare: Giacone non ha i numeri per rovesciare Morisciano.

Più ampio il margine di manovra in merito agli assessori. Da regolamento infatti le deleghe sono assegnate dal sindaco che ha anche il potere di revocarle limitandosi ad informare il Consiglio. Giacone ora si prenderà: «Qualche giorno per fare delle valutazioni morali e amministrative. In questi mesi che mancano alla fine del mandato voglio portare a termine alcuni obiettivi, vorrei avere al mio fianco gente fidata».

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Paola Molino