Caffarel (Lindt):: «Sul Gianduiotto Igp nessuna opposizione, ma serve soluzione condivisa»
Tiene sempre più banco sui media e sui tavoli istituzionali la questione del riconoscimento del Gianduiotto Piemonte Igp e la querelle tra il Comitato promotore e la mulitinazionale Lindt proprietaria dello storico marchio Caffarel con stabilimento a Luserna San Giovanni. Come noto il punto del contendere tra le parti sono gli ingredienti che dovranno essere inseriti nel disciplinare che consentirà ai produttori di fregiare i propri cioccolatini del marchio Igp. Quelli inseriti nella richiesta avanzata alla Commissione europea dal Comitato presieduto dall'avvocato Borra e condiviso con produttori e cioccolatieri Piemontesi prevede unicamente tre ingredienti: massa di cacao, nocciole e zucchero. La svizzera Lindt ha però chiesto di inserire un quarto ingrediente ovvero il latte. Ancora ieri a Torino, durante la presentazione della manifestazione di alta pasticceria "Dolcissima" che si svolgerà nel prossimo settimana, il presidente del Comitato ha ribadito: «Il giaduiotto è nato a Torino e la ricetta non prevede il latte». Dal canto suo la Lindt-Caffarel rivendica il fatto che se è vero che il gianduiotto è nato a Torino, questo lo si deve a Pier Paul Caffarel che fondò l'omonima azienda che nel 1968 trovò sede a Luserna San Giovanni, in Val pellice. Stabilimento ancora attivo che passò nel portafoglio della svizzera Lindt nel 1997. Ma la Caffarel-Lindt con un comunicato ora tenta di gettare acqua sul fuoco della polemica assicurando: «Riconosciamo l’importanza dell’iniziativa del Comitato del Giandujotto di Torino volta a valorizzare la riconoscibilità di uno dei prodotti più caratteristici della tradizione dolciaria torinese, introducendo un’indicazione geografica protetta (IGP). Per questo motivo Caffarel, parte di Lindt & Sprüngli Italia, non si è opposta alla proposta di IGP e, al contrario, si è sempre impegnata per la ricerca di un accordo di valore». Dopo aver ricordato che:« Nel 2022 "Caffarel" e "Gianduia 1865, l’autentico Gianduiotto di Torino" sono stati inseriti nel Registro speciale dei Marchi storici di interesse nazionale, curato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per valorizzare le eccellenze italiane registrate da almeno cinquant’anni e storicamente legate al territorio», conclude: «Alla luce del comune obiettivo di tutela del Gianduiotto come eccellenza del Made in Italy nel mondo, Caffarel ribadisce che la propria volontà è sempre stata quella di identificare un accordo di valore, e auspica che si possa presto giungere a una soluzione comune, che soddisfi tutte le parti coinvolte riguardo alla denominazione dei propri prodotti». Il riferimento agli ingredienti da inserire nel disciplinare è solo sottointeso, ma non citato. L'intervento della Caffarel fa seguito, e vuole smentire. a un altro comunicato, questa volta della Regione Piemonte in cui affermava che una multinazionale (LIndt n.d.r.) si opponeva al riconoscimento Igp rivendicando la titolarità del marchio Gianduia. La Regione nello stesso comunicato ha reso noto che: « Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha portato all’attenzione del Commissario europeo per l'Agricoltura, Janusz Wojciechowski, la questione del riconoscimento della denominazione del Gianduiotto Piemonte Igp».
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Paola Molino