Paesana vota l'uscita dall'Unione montana: «Ora trattiamo per restare»
Il Consiglio comunale di Paesana venerdì 18 ha votato l'uscita dall'Unione montana del Monviso. Il voto è arrivato al termine di una durissima discussione con i consiglieri di minoranza, infastiditi per non essere stati coinvolti, prima della decisione definitiva, in un dibattito per trovare soluzioni alternative.
«Per tre anni e mezzo abbiamo chiesto che il funzionamento dell'Unione venisse modificato - ha spiegato il sindaco Emanuele Vaudano - ma la Giunta ci ha sempre risposto di no. Adesso che abbiamo preso la decisione hanno accettato di intavolare una trattativa. Se nei prossimi sei mesi si troverà un accordo soddisfacente siamo pronti a tornare sui nostri passi».
Vaudano e il vice sindaco Margaria hanno spiegato che gli attriti nascono dalla gestione del personale: quando i comuni entrano in Unione i dipendenti vengono trasferiti all'ente e gestiti dal suo direttore. «Così i nostri dipendenti non hanno il tempo di seguire il lavoro che riguarda il nostro Comune. Non ha senso mettere i soldi a bilancio se poi non abbiamo il tempo di seguire i progetti».
Dalla minoranza, Sergio Beccio ha sottolineato che questo provocherà una soaccatura: «ggi in ogni assemblea si parla di progetti di area vasta, sottolinea l'importanza di essere uniti, e poi la realtà è questa. Dobbiamo fare una battaglia politica affinché l'Unione funzioni». Fabio Gottero si è detto convinto che la questione del personale sia una scusa che nasconde una decisione politica.
Al termine della discussione la maggioranza ha rigettato la proposta di posticipare la decisione di un mese. L'opposizione ha allora lasciato l'aula per non partecipare al voto. «Se ci aveste coinvolti in anticipo - dice Gottero - avremmo potuto condividere un documento. Così invece il nostro comune si presenta spaccato e debole».
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Paola Molino