Pinerolo: a Costagrande può tornare la caccia, il Tar annulla l'ordinanza del sindaco

Pinerolo: a Costagrande può tornare la caccia, il Tar annulla l'ordinanza del sindaco
Lunedì 24 Ottobre 2022 - 15:39

Il Tar ha annullato l'ordinanza del sindaco Salvai emessa all'inizio di settembre in merito al divieto di caccia nella zona di Costagrande. La bocciatura del tribunale amministrativo è arrivata venerdì 21 ottobre con effetto immediato. Già nell'ottobre 2021 il sindaco Salvai aveva emanato un'ordinanza di divieto di caccia, poi ripresentata in forma identica lo scorso settembre. Tra le motivazioni che hanno portato alla bocciatura il Tar individua proprio l'elemento di reiterazione dell'ordinanza di settembre (identica a quella di ottobre 2021): secondo il TAR infatti nel periodo intercorso tra le 2 ordinanze (circa un anno), si sarebbero potute e dovute attivare le vie ordinarie per vietare la caccia su quella porzione di territorio (ad esempio modificando il Piano faunistico venatorio regionale, escludendo l'area di Costagrande dal territorio venabile), essendo venute a decadere le ragioni di urgenza che giustificano l'adozione dello strumento dell'ordinanza sindacale. Quindi in sintesi: a Costagrande non si dovrebbe cacciare per motivi di pubblica incolumità certificati dal TAR; la prima ordinanza del 2021 era legittima ma non è consentito reiterarla, dovendosi agire in via ordinaria per vietare la caccia a Costagrande (e questo lo può fare solo la Regione Piemonte).

La LAC (Lega abolizione caccia) sezione di Pinerolo afferma che: «A dispetto delle apparenze, questa sentenza del TAR dà ragione a chi intende vietare la caccia in località Costagrande: continueremo quindi, con altri strumenti, la nostra azione affinché la caccia sia vietata a Costagrande così come nelle altre zone da cui provengono segnali di protesta per la presenza di cacciatori in zone densamente abitate e frequentate. Riteniamo che i cacciatori dovrebbero astenersi spontaneamente dal cacciare in quella zona, non in forza di un divieto bensì per proprio senso di responsabilità»

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Paola Molino