Pinerolo: scappa dalla comunità per rivedere i suoi ex compagni, il grande gesto di amore di un ragazzo verso la scuola.

Pinerolo: scappa dalla comunità per rivedere i suoi ex compagni, il grande gesto di amore di un ragazzo verso la scuola.
Sabato 24 Settembre 2022 - 10:33

Angelo (il nome è di fantasia) non ha ancora compiuto 16 anni e convive con una sindrome autistica importante. Viveva in una comunità a Scalenghe (la famiglia è lontana) e da lì si era iscritto all'Istituto Alberghiero Prever di Pinerolo, indirizzo spettacoli, portando a termine con successo il primo anno di studi. Angelo è un ragazzino particolare, a volte soggetto ad attacchi d'ira, ma tutti gli volevano bene: compagni di scuola e professori. In quell'anno tra i banchi del Prever Angelo era riuscito grazie all'aiuto di tutti a costruirsi una sua dimensione, tanto da giocare anche nella squadra di pallavolo della scuola. 

Poi la rottura. A giugno arriva il trasferimento in un'altra comunità, nella zona nord della provincia di Torino, ben lontano da Pinerolo, dal Prever e dal suo mondo. Angelo per legge è ancora obbligato ad andare a scuola e per questo deve anche essere trasferito d'istituto in un posto più vicino alla sua nuova casa. Qualcosa però non funziona più. È la terza volta che Angelo scappa dalla comunità per recarsi a Torino e da lì prende un treno per Pinerolo; un viaggio che ha un solo scopo: stare davanti ai cancelli del Prever per vedere la sua ex scuola e i suoi ex compagni. 
L'ultima volta mercoledì scorso, stesso copione: Angelo scappa, si arrabatta per dormire a Torino, ruba una bicicletta incustodita e prende un treno per Pinerolo e per la sua amata scuola. Questa volta però Angelo è stato accolto, come spiega la dirigente dell'Istituto Prever, la dottoressa Roberta Martino: «Alcuni professori lo hanno riconosciuto, gli siamo venuti incontro e lo abbiamo ospitato. Le sue condizioni non era buone, aveva dormito all’addiaccio nel parco del Valentino e alla Pellerina. Gli abbiamo dato da mangiare e da bere, lo abbiamo sistemato un po’ e poi ha incontrato i suoi ex compagni di corso». Nel mentre sono stati contattati Carabinieri e Polizia Municipale: «Su di lui pendeva una denuncia di scomparsa da giorni». Una volta che le Forze dell'Ordine sono arrivate Angelo ha dovuto spiegare le dinamiche della sua scomparsa. «È stato chiarissimo e lucido nell’esposizione, ha spiegato passo dopo passo cosa ha fatto e dove è stato» specifica la dirigente. I Carabinieri hanno chiesto il perché delle continue fughe e lui ha risposto con semplicità: «Scappo perché voglio andare a scuola qui, al Prever». 
In seguito Angelo è stato riportato in comunità e, purtroppo, anche denunciato per furto.

Il nostro protagonista vive in una sorta di limbo burocratico: dopo il trasferimento di comunità la dirigente Martino ha dato il nulla osta per il cambio di scuola, «Ma non è mai arrivata alcuna risposta ufficiale dall’altra parte; di fatto è ancora iscritto da noi ma non può venire per via della distanza. Io ho dato la disponibilità per fargli frequentare qui il secondo anno, ma serve la volontà anche da parte degli enti tutelari per riavvicinarlo a Pinerolo, dove si trovava bene e dove si era inserito al meglio. Qualcosa di là non funziona bene». 

La storia di Angelo ci racconta tante cose: che la burocrazia che non conosce umanità è intollerabile quando è applicata a soggetti fragili e, soprattutto, che la scuola può e deve essere terra di inclusività per tutti. Non solo lezioni e nozioni, ma anche casa e famiglia. L’Istituto Prever per Angelo era casa e famiglia.

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Paola Molino