La diffusione del lupo e la convivenza con l'uomo: riparte il progetto europeo Life Wolfalps

La diffusione del lupo e la convivenza con l'uomo: riparte il progetto europeo Life Wolfalps
Venerdì 29 Novembre 2019 - 17:39

Proseguirà per i prossimi cinque anni il progetto europeo Life Wolfalps, finalizzato al monitoraggio e alla conservazione della popolazione del lupo sull Alpi. Al tempo stesso il nuovo progetto, nelle intenzioni dei promotori, punta a migliorare la convivenza del predatore con l'uomo, mitigando l'impatto sulla zootecnia e trovando un equilibrio con il mondo della caccia.

 

Il Parco Alpi Marittime è capofila del progetto che ha tra i suoi compiti, il coordinamento internazionale delle azioni di conservazione del lupo, specie protetta da leggi internazionali e nazionali. Le attività comprendono le squadre cinofile antiveleno (nella foto) e la costruzione di collaborazioni con il coinvolgimento dei cacciatori, il monitoraggio dello status della popolazione di lupo a livello alpino, dove è presente ormai da una ventina d'anni, azioni di ecoturismo e comunicazione.

 

IL FINANZIAMENTO

Questo progetto è di fatto il proseguimento, con una ampliata rete di supporter internazionali, del precedente progetto LIFE WolfAlps concluso nel 2018: l'obiettivo ora è portare su scala europea e su tutto l'arco alpino il supporto alla convivenza uomo-lupo. Il budget complessivo è di circa 11 milioni di euro. Il progetto LIFE WolfAlps EU 2019-2023 è stato condiviso da tutti i partner istituzionali e finanziato dalla Commissione Europea tramite il programma LIFE - rete Natura 2000 dell'Unione europea che eroga finanziamenti per piani di salvaguardia dell'ambiente e della natura. Lo scopo di migliorare la convivenza uomo-lupo in tutto l'arco alpino e con un approccio condiviso.

 


LA DIFFUSIONE DEL LUPO

Se nelle Alpi occidentali italiane e francesi i lupi sono tornati al vertice della catena alimentare da oltre vent'anni, il primo branco nelle Alpi Centrali è stato documentato solo nel 2012: si trattava di esemplari in dispersione dalle popolazioni italiana e slovena. Oggi la popolazione ha aumentato la densità nelle Alpi Occidentali e Dinariche, ed è in espansione nelle Alpi Centrali e Orientali e nelle zone pedemontane collinari del Piemonte. «La popolazione alpina del lupo ovviamente ignora i confini nazionali: ai fini della gestione della specie, è importante un coordinamento internazionale che armonizzi le iniziative e superi l'attuale frammentazione istituzionale» spiegano i responsabili del progetto.

 

LA CONVIVENZA UOMO-LUPO

Il problema della convivenza è centrale per quanto riguarda l'allevamento in montagna: un settore che ha subìto il ritorno del lupo denunciando danni alle greggi, fonte di forti tensioni. Tra gli obiettivi centrali nel nuovo progetto Life Wolf c'è quindi il contrasto delle predazioni sugli animali domestici grazie a squadre di intervento sul campo e a sistemi di prevenzione. «Per la prima volta abbiamo una vera squadra europea - commentano i responsabili del progetto - che lavorerà fino al 2024 per mitigare l'impatto del lupo sulla zootecnia di montagna». Al tempo stesso si punterà a limitare bracconaggio, e a curare in particolare la convivenza nelle zone collinari, dove il lupo si sta espandendo e la presenza dell'uomo

 

La sostenibilità economica della presenza del predatore sarà ricercata anche promuovendo iniziative ecoturistiche, definire linee guida di gestione del predatore a livello alpino, mettere in campo le migliori pratiche per rendere compatibili la presenza del lupo e le attività economiche in montagna e pianura. Una comunicazione chiara e puntuale da parte degli enti partneri, sui dati relativi al lupo e il suo impatto è uno degli impegni presi per i prossimi cinque anni.

 

I PARNTER DEL PROGETTO

Il partenariato, ampio e internazionale, è composto da 19 soggetti: il coordinamento è in capo alle Aree protette Alpi Marittime, poi per l'Italia figurano la Città metropolitana di Torino, le Aree protette Alpi Coziedell'Ossola e le del'Appennino piemontese, la Regione Piemonte, la Regione Lombardia, la Regione Valle d'Aosta, la Regione Liguria, l'Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste della LombardiaEURAC Research di Bolzano, il Museo delle Scienze di Trento, il Parco nazionale Dolomiti Bellunesi, i Carabinieri Forestali. Sul versante francese, il Parc national du Mercantour e l'Office national de la Chasse e de la faune sauvage, per l'Austria l'University of veterinary medicine di Vienna e il Federal Office Austria, per la Slovenia l'Università di Lubiana e lo Slovenia Forest Service.

 

 

Nella foto, una unità antiveleni, coinvolta nel progetto per la conservazione della popolazione del lupo. Gli atti di bracconaggio sono stati numerosi negli scorsi anni. Nel caso delle polpette avvelenate, mettono a repentaglio l'incolumità anche di altre specie di predatori, come i rapaci, e altri canidi.

l.p.
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Paola Molino