Processo asilo nido: in aula la tesi del complotto

Mercoledì 13 Giugno 2012 - 17:25

Ci ha provato per quattro ore a convincere il giudice Del Colle, il pm Santoriello e le parti civili (il Comune di Pinerolo con l'avv. Merlo e sei famiglie, rappresentate dagli avvocati Pignatelli, Piacentino, Chialva, Marinone e Canavera) della bontà e fondatezza della tesi del complotto.

Difficile pensare che Francesca Pamfili ci sia riuscita, nonostante abbia affrontato un'udienza tanto impegnativa come quella di stamane senza mai perdere freddezza e lucidità, rispondendo sempre a tono (perfino con un pizzico di arroganza) ad un fuoco di fila di domande che avrebbero piegato un granatiere. Francesca, a dispetto dell'aria fragile, è figlia di un generale (che peraltro lunedì scorso ha voluto testimoniare), e nerbo e piglio si vedono.

È lei la prima delle ex-titolari del Nido "Nel paese delle meraviglie", accusate di maltrattamenti e omessa custodia, con cui questa mattina è iniziato l'esame delle tre imputate. A luglio (2 e 9) toccherà a Elisa Griotti e Stefania Di Maria.Per tutto il mattino ha cercato di spiegare perchè cinque educatrici (Alice Contini, le sorelle Francesca e Margherita Monelli, Mara Bergoin e Chiara Galliano) che hanno lavorato nell'asilo di Via Alliaudi per periodi più o meno lunghi avrebbero dovuto avere nei confronti suoi e delle sue colleghe tanto astio, tanta acrimonia da ordire un complotto del genere. Concordare denunce tanto simili e pesanti da portarle in tribunale e far chiudere l'asilo. Pamfili ha parlato di motivi lavorativi (non sarebbero state assunte) e personali, ha parlato di legami di parentela e di amicizie che avrebbero potuto costituire e giustificare la trama di una tanto triste "congiura" ai loro danni. Poi ha ricostruito l'episodio del 17 giugno 2010, quando una bimba ne morsicò un'altra nell'ora della nanna. «Non posso affermare con certezza che sia stato un incidente», ha detto la donna, facendo sobbalzare tutti dalla sedia. L'avv. Canavera le ha chiesto: «Quale sarebbe l'ipotesi alternativa a quella colposa?» e Del Colle ha ribadito: «È il clou del processo». A quel punto Mirella Bertolino, difensore di Pamfili, l'ha fermata perchè non proseguisse in una risposta che stava trasformandosi in boomerang e su cui il pm avrebbe di certo incalzato. Troppi gli interrogativi ancora aperti. Tra questi: perchè su quell'episodio mentirono all'Assicurazione affermando che era presente un'educatrice (Di Maria) mentre ce n'era un'altra (Griotti)? Perchè non fecero mai alcun richiamo scritto alle loro dipendenti con cui pure oggi ci ha detto avessero frequenti contrasti? Di tasseli ne mancano ancora molti.Sul numero in edicola la prossima settimana, altri particolari

Lucia Sorbino
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