Vigone: il fotovoltaico non attira più? Appalto deserto

VIGONE - Il fotovoltaico non attrae più. A dirlo, senza mezzi termini, è stata l'asta indetta dal Comune di Vigone per la concessione del diritto di superficie su alcuni edifici di proprietà dell'ente locale.
Il primo bando, pubblicato all'albo pretorio il 27 aprile scorso, è caduto nel disinteresse più totale. Tanto è vero che il 29 maggio scorso, alle 9, la Commissione incaricata di esaminare le proposte (presidente Mario Druetta; segretario Salvina Bonanno e testimone l'assessore Alberto Gallo) ha dovuto amaramente constatare che entro le ore 11 del giorno precedente non era pervenuta alcuna offerta.
Tutto da rifare, dunque. Il nuovo bando, identico al precedente, è stato rilanciato il 31 maggio con scadenza il 25 giugno.
Non era forse meglio modificare alcune delle condizioni imposte al contraente, per cercare di rendere più appetibile per lui l'operazione?
«Abbiamo ritenuto opportuno ripubblicare l'avviso immutato rispetto al primo lancio. Se continuerà a non suscitare interesse valuteremo il da farsi: se insistere in quella direzione oppure cambiare strategia» risponde Alberto Gallo, assessore ai Lavori pubblici.
In sostanza l'Amministrazione comunale mette a disposizione degli eventuali pretendenti i tetti di cinque edifici che appartengono all'ente locale: il capannone di via Vallero destinato a magazzino, il refettorio della scuola primaria di via Torino, la scuola dell'infanzia di via Bosca, il cimitero di via Torino e il bocciodromo di piazza Cañada Rosquin, oltre alla tribuna e agli spogliatoi degli impianti sportivi. (approfondimento nell'edizione in edicola)

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Paola Molino