Un pezzo d’India a Orbassano

L’ex-premier Gandhi e il nuovo vice-sindaco Rana

ORBASSANO - Quella di Sonia e Avtar è una storia che si intreccia tra popoli e tradizioni differenti. Un biglietto andata/ritorno "inaugurato" dalla orbassanese Sonia Maino Gandhi, l’italiana più potente del mondo e oggi presidente del Partito del Congresso, e ripreso da Avtar Singh Rana, appena nominato vice-sindaco nella Giunta di centrodestra. Una fetta d’India sempre più radicata nelle pagine di storia locale.
Più che uno straordinario esempio di integrazione, è la cronaca di strade (e passaporti) che si invertono. Destini collegati da uno stesso binario. Rana, 67 anni, originario del Punjab, praticamente il Piemonte dell’India, è figlio di una famiglia di imprenditori e politici legati al "Congress Party": proprietari terrieri e gestori di un’azienda di trasporto passeggeri a Baharmazara, un piccolo centro di mille abitanti di cui il padre fu anche sindaco per quasi un ventennio. Una laurea in Ingegneria meccanica conquistata a pieni voti, poi la borsa di studio al Politecnico di Torino che gli ha permesso di venire in Italia «per conoscere il Paese della Fiat, della Lollobrigida e di Sofia Loren».
Trova lavoro nella fabbrica di automobili torinesi come impiegato tecnico e brucia le tappe di una brillante carriera, fino ad occupare ruoli dirigenziali a Mirafiori e girare il mondo in qualità di responsabile di nuovi modelli. Sposato, due figli già grandi, vive a Orbassano dall’85. Un "Sandokan" sorridente, dai modi gentili, che dopo anni in Consiglio nelle fila di opposizione, ora siede sulla poltrona di vice-sindaco con le deleghe alle Politiche sociali.
L’indo-piemontese Rana conosce bene Sonia Gandhi e i suoi famigliari, che ancora vivono nella casa di via Bellini. E in più di un’occasione ha raggiunto Nuova Dehli per far visita alla sua ex-concittadina che, pur non ricoprendo la carica di primo ministro, alla quale rinunciò anni fa, tiene in mano le redini del Governo. Parla di lei con orgoglio. L’ultima volta che si sono incontrati hanno conversato in hindi. Non una parola di italiano. «Niente politica – precisa Rana -, solo cose di interesse comune. E qualche aneddoto sul suo passato a Orbassano». A consolidare il legame indissolubile tra Orbassano e l’India c’è anche il busto donato al sindaco Eugenio Gambetta dal console generale indiano Sarnajit Chakravarti: raffigura Jawaharlal Nehru, primo ministro ed erede spirituale di Gandhi. Verrà collocato all’ingresso della nuova biblioteca: un modo come un altro per siglare un gemellaggio culturale con un Paese lontano ma anche così vicino.

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Paola Molino