DI CORRADO, RUOTA A TERRA E BRACCIA IN CIELO

Ciclismo Under 23, entusiasmante 16ª edizione del trofeo l'eco del chisone, classica itinerante promossa dal nostro settimanale: grande giornata di sport e tanta folla

Non ha vinto, come si dice in gergo, con una gamba sola Andrea Di Corrado. Con una sola ruota sì, vista la foratura nell'ultimo chilometro che lo ha visto costretto ad arrivare a S. Maurizio pedalando sul cerchione posteriore. È stato l'ultimo colpo di scena di un finale all'insegna della suspence, in cui il bergamasco ha dato vita ad un duello intenso con il russo Ruslan Gaimodmov, per il quale l'etichetta di sconfitto pare impropria. Sfortunato sì, perché quella scivolata-caduta in uno degli ultimi tornanti della discesa di Pra Martino proprio non ci voleva.
Il 16º trofeo l'eco del chisone ha offerto uno spettacolo tecnico importante, con una media indiavolata di 44,6, totale noncuranza dell'erta di Pra Martino rivelatasi azzeccatissima new entry: un sabato di ciclismo che è servito a sottolineare la presenza territoriale del nostro settimanale (se 22 Comuni attraversati vi sembran pochi… provate voi a pedalare). La classica pinerolese, forte dei galloni di nazionale Under 23, richiama sempre tanto pubblico, partecipe dello sforzo di ragazzi che potremo presto ammirare tra i professionisti. Tanti bei nomi e 11 nazionalità rappresentate. Di Corrado, 21enne di Verdellino che ama le strade del Piemonte, è arrivato a prendersi l'applauso sul colle caro ai pinerolesi in capo ad un'azione a lunga gittata corale, quindi in coppia, poi solitaria. Di questo coraggio aveva bisogno un percorso che nel mix tradizione-novità toccava per la prima volta la Val Chisone. Lasciata alle spalle Cantalupa, il gruppo immerso nei paesaggi cangianti del basso Pinerolese ha poi vissuto il sussulto dell'azione inscenata da 14 atleti alle porte di Bibiana. In Val Pellice è nata la fuga a quattro con i due della Bergamasca (eclatante ritorno in albo d'oro a Pinerolo, terza volta per il top team italiano) Di Corrado e Locatelli, il russo Gaimodmov e il generosissimo bielorusso Kumilevski. Quest'ultimo ha ceduto all'attacco di Pra Martino e la salita si è fatta sentire anche nelle gambe di Paolo Locatelli, fisico da granatiere rispetto alla coppia restata al comando. Sembrava fatta per Di Corrado dopo i secondi persi dal duellante, c'era di mezzo un muro affrontato ulteriormente danzando sulla sella, con la ruota posteriore sgonfia. Anzi, era fatta.

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Paola Molino