Kostner, a Pinerolo cercando riscatto
Quando l'altoparlante scandisce ad alto volume le note di un celebre brano di Madonna, entra sul ghiaccio Carolina Kostner. Metti un lunedì mattina nell'ovattata (complice il white look dell'impianto) atmosfera del palaghiaccio pinerolese, dedicato a lei, pattinatrice azzurra determinata a presentarsi al meglio per l'ultimo grande appuntamento stagionale, il Mondiale di Torino. Queste piroette a Nord-ovest avranno restituito serenità all'altoatesina, finita anche nel mirino del fuoco "amico" dopo la fallimentare Olimpiade canadese? «Lavoriamo con intensità, anche cinque ore al giorno, dopo aver introdotto alcune modifiche sia nei carichi d'allenamento, sia negli elementi più legati all'esibizione. Pinerolo come primaria sede d'allenamento, a parte qualche uscita al Palavela dove si gareggia, dà a Carolina ciò che cerca» spiega il tecnico Edoardo De Bernardinis. In queste zone conosciute dal fratello e dal padre (uno giocatore e l'altro allenatore di hockey) la Kostner ha trovato una collocazione fuori dai clamori a due passi dal Saluzzese, dove prepara i suoi successi il fidanzato Alex Schwarzer.
La decisione di rientrare in Italia, di concerto con il suo staff, la Federghiaccio e le Fiamme azzurre, non viene presentata come uno strappo rispetto al recente passato a stelle e strisce. C'è da ritrovare la condizione psicologica ottimale. Negli Stati Uniti la Kostner - già al vertice del ranking mondiale e traino per il movimento giovanile italiano - si è legata per la preparazione ad un gruppo di indubbia levatura come quello del coach Frank Carroll, coadivuato dall'assistente Christa Fassi (con Carolina a Pinerolo e punto di riferimento per lo stesso De Bernardinis). Oltre la delusione cocente di Vancouver, c'è il tentativo di produrre una svolta positiva grazie alla rassegna iridata da beniamina di casa. Ai Mondiali vanta già un argento (Goteborg) e un bronzo (Mosca). E in questa stagione la conquista del titolo europeo in Estonia aveva aperto prospettive importanti. Insomma, nel giorno dopo giorno che una carriera sportiva (smaltite gioie e dolori si riparte verso nuovi obiettivi) sa offrire, scocca l'ora: chiamata occasione del clamoroso riscatto.
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Paola Molino