Nichelino anticipa la cassa

Venerdì accordo banca, sindacato, Comune
20 gli operai interessati, 600 euro al mese

NICHELINO – Venerdì, salvo nuovi colpi di scena, dovrebbe finalmente concludersi la maratona in merito al progetto dell'Amministrazione comunale di anticipare la cassa integrazione in deroga per quei lavoratori rimasti senza impiego in piccole e micro aziende.

Questo progetto riguarda attualmente una ventina di lavoratori di Nichelino. Il limite erogabile mensilmente è sui 600 euro mensili, per un massimo di sei mesi. Sarà un progetto a numero chiuso, destinato fino a 476 dipendenti.

L'iniziativa ha lo scopo di abbreviare i tempi a favore dei lavoratori in difficoltà. Se ne parla da mesi, ma un po’ per il Comune troppo attendista, un po’ per la banca interessata al progetto troppo scrupolosa, di nero su bianco ancora non si è messo nulla. Venerdì dovrebbe essere il giorno decisivo con la firma delle tre parti: Comune, banca e sindacati.

Spiega Mimmo Lacava, Cgil Moncalieri-Nichelino: «A partire dagli ultimi mesi del 2008 la crisi economica ha messo a dura prova il sistema economico-produttivo del Piemonte, con il conseguente aumento del numero delle aziende costrette a ricorrere alla cassa integrazione straordinaria in deroga. La normativa stabilisce un iter amministrativo che coinvolge, a vari livelli, più soggetti (Inps, Regione, sindacati) e comporta in alcuni casi un certo lasso temporale, tra la richiesta di accesso al trattamento integrativo e la materiale liquidazione ai lavoratori. Crescente è il numero delle micro-imprese che, non avendo la liquidità necessaria per anticipare ai lavoratori il trattamento di cassa integrazione, richiedono il pagamento diretto da parte dell’Inps».

In questo contesto il Credito cooperativo di Casalgrasso e S. Albano Stura attuerà un intervento di sostegno a favore di queste famiglie contribuendo di fatto alla riduzione dei tempi per l'erogazione della cassa integrazione anticipando l’ammontare della mensilità e poi se Regione o Inps per qualsiasi motivo fossero in difficoltà interverrebbe il Comune a coprire la somma.

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Paola Molino