«Questa non è più una strada» Baudenasca perde la pazienza

Una raccolta firme chiede interventi urgenti

Baudenasca si ribella all’inerzia di chi dovrebbe intervenire sulla strada, pericolosa e piena di buche, che la collega a Pinerolo. Su iniziativa spontanea di alcuni baudenaschesi è partita, la scorsa settimana, una raccolta di firme per una petizione da inviare a Provincia e Comune di Pinerolo (la strada fino alla chiesa di S. Luigi è comunale, poi diventa provinciale), con la richiesta di rifare almeno il manto stradale e allargare l’ultimo tratto, particolarmente stretto e pericoloso.

«È il primo passo. Se non si muoverà niente studieremo altre forme di protesta», assicurano i promotori dell’iniziativa. In pochi giorni si sono già superate le 100 firme, ma tutto il paese è pronto a mettersi in fila. La neve e il ghiaccio delle ultime settimane, sommati ad alcune serate di nebbia, ne hanno accentuato la pericolosità e il rischio costante di finire fuori strada, facendo, come si dice, "traboccare il vaso".

All’asfalto gruviera e alla carreggiata stretta e con le sponde franose si somma da sempre una segnaletica orizzontale e verticale a dir poco carente. Sul tratto comunale, dal ponte Sanino (in condizione vergognose) fino alla chiesa di S. Luigi non ci sono neanche le strisce bianche laterali, unico aiuto in caso di nebbia. Delle svariate curve che caratterizzano il percorso una sola è segnalata in modo adeguato, con frecce direzionali visibili anche di notte; per le altre ci si affida alla fortuna. Di classici, vecchi paracarri se ne contano, lungo i cinque chilometri di strada, non più di una ventina per lato, per una media di uno ogni 250 metri. Il cavalcavia sulla tangenziale di Pinerolo, poi, è protetto da un guard-rail fuori norma e assolutamente inadeguato.

Se aggiungiamo che su questa strada, in particolare fino a S. Luigi, c’è un via-vai intenso e quotidiano di camion diretti alla discarica del Torrione e di mezzi militari in transito verso il Galoppatoio di Baudenasca, si ha il quadro completo e disarmante della situazione. Intanto, delle "promesse" dell’Amministrazione comunale, sindaco in testa, di avere un occhio di riguardo per la zona a "compensazione" del disagio per l’ampliamento della discarica (mai così puzzolente come in queste ultime settimane) non si vedono tracce, mentre si attende la nuova strada che da ponte Chisone dovrebbe collegare direttamente la discarica.

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Paola Molino