Fumata nera alla Neograf

Moretta, nessun acquirente si è fatto avanti
Mancano proposte concrete - Lavoratori delusi

MORETTA - Venerdì 5 febbraio le Segreterie provinciali e le Rsu della Neograf si sono incontrate con il curatore fallimentare, Filiberto Ferrari Loranzi. Il comunicato diffuso al termine dell'incontro lascia però ancora tutto in sospeso: «Il curatore fallimentare ha chiarito che, allo stato, non esistono proposte formalizzate, ma che sono in corso contatti con imprese e/o gruppi interessati all’affitto dell’insieme dell’unità produttiva o a parti di questa».

Le attese per una soluzione positiva erano alte e Sergio Albertengo delle Rsu Neograf esprime delusione: «Nulla di concreto, anche se l'interesse per gli acquirenti rimane. Ma a noi tutti servono le offerte d'acquisto scritte».

Molti pensavano che la riunione di venerdì fosse decisiva, con l’ufficialità di almeno un’offerta. A Moretta le voci di eventuali compratori circolano da alcune settimane; la più diffusa è quella di un imminente acquisto da parte della Metalux, multinazionale lussemburghese specializzata nella metallizzazione.

La notizia non è priva di fondamento: il nome Metalux compare anche nel comunicato stampa dei sindacati. Sembra però difficile che la Metalux acquisti tutta la Neograf; più verosimilmente potrebbe rilevare la metallizzazione e lasciare ad altri il reparto stampa.

Per questo motivo le Organizzazioni sindacali rinnovano l’invito all’imprenditoria cuneese affinché si «impegni in un settore e in un’azienda le cui caratteristiche sono ben note e riconosciute».

Intanto, il tempo passa - l’azienda è fallita il 12 agosto 2009 - i macchinari e gli stabilimenti perdono efficienza molto rapidamente. Più si aspetta, più tempo sarà necessario per riprendere la piena operatività.

La Neograf è in realtà quasi tutta in mano alle società di leasing, dai capannoni ai macchinari; la sua vera risorsa sono gli operai con le loro abilità. Senza la prospettiva di un immediato impiego, molti lavoratori, ora in cassa integrazione, possono migrare ad altri lavori. Perderli, significherebbe perdere buona parte del patrimonio dell’azienda.

Un aggiornamento della riunione è rinviato alla seconda metà del mese di febbraio.

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Paola Molino