Raspini, alla scoperta delle proprie radici

Una ricerca sulla salumeria piemontese

Nell'anno orribile, per mercato ed industrie, quale è stato il 2009 la Raspini di Scalenghe, una delle aziende "leader" nel settore dei salumi, ha saputo non solo reggere alla crisi, ma anche crescere. Pensiamo solo all'accordo fatto con la Disney dell'"Ham cotto" nel mese di giugno, che nell'ambito della fiera milanese "Tutto food" ha ricevuto la nomination di "Prodotto innovativo dell'anno" e che sta ora incontrando un ottimo gradimento tra i giovanissimi consumatori.

Tra i diversi fattori che hanno contribuito al buon andamento del salumificio scalenghese l'amministratore delegato, Umberto Raspini, ci tiene a sottolinere il fatto di essere profondamente radicati nella tradizione piemontese del salame e dell'insaccato in genere. E partendo da quest'ottica sta sostenendo una ricerca, condotta da una giovane ricercatrice, per fare conoscere quanto sia antica in Piemonte l'arte del "salame". Una ricerca che dovrebbe trovare compimento nei prossimi mesi e la sua pubblicazione potrebbe essere il regalo che questa azienda propone, non solo al Pinerolese ma al Piemonte intero, di conoscenza di un'antica tradizione di "salumieri e pizzicagnoli"

«Oggi – conclude Raspini – questa grande tradizione va conosciuta e valorizzata. Ci stiamo provando anche con due "dop", il "Crudo di Cuneo" e il "Salame Piemonte" che dovrebbero diventare i prodotti di punta di un grande mercato dei salumi piemontesi che ha origine dai tanti allevamenti di eccellenza delle nostre terre».

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Paola Molino