San Secondo, per il barista diffamato è vittoria su tutti fronti: «È l'alba di un nuovo giorno»

San Secondo, per il barista diffamato è vittoria su tutti fronti: «È l'alba di un nuovo giorno»
Giovedì 19 Maggio 2022 - 10:56

Dopo molti anni, bui come solo il dolore sa essere, è davvero finita: Marcello Paschetta, barista di S. Secondo di Pinerolo, esce vittorioso da ogni aula giudiziaria. Nel 2017 fu gravemente diffamato dal poliziotto Massimiliano Conte (allora agente della Stradale di Torino), ora condannato in via definitiva. Poi finì in un'inchiesta milanese, oggi archiviata.

L'orribile vicenda iniziò a fine 2016, ma divenne (brutalmente) di pubblico dominio nel marzo 2017, quando davanti ad alcune scuole del Pinerolese comparvero manifestini che infamavano pesantemente Paschetta, titolare dell'Infinito Café di Via Val Pellice, ad Airali (nella foto di Bussolino). Era l'ultimo atto di una serie incredibile di atti persecutori ai danni del barista, della sua famiglia e del suo locale. Oggi per Paschetta è vittoria completa ed è tempo di riscatto: la Cassazione ha condannato Conte in via definitiva e l'inchiesta avviata in Procura a Milano, che lo vedeva coinvolto con altri, tra cui il pm Andrea Padalino (ora giudice a Vercelli), è stata definitivamente archiviata, come chiesto dagli stessi pm milanesi.

«La verità per fortuna è arrivata, ci sono voluti troppi anni, ma almeno è arrivata. Non ci speravamo e non ci credevamo più - commentano Marcello e la moglie Elena -. Dalle ‘guerre’ si esce, anche se ‘vittoriosi’ come ne siamo usciti noi, sempre feriti: profondamente e irreparabilmente feriti. Ora però possiamo finalmente sperare e provare ad andare oltre, a tornare ad una vita ‘normale’. È finalmente l’alba di un nuovo giorno».

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Lucia Sorbino
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