Pinerolo: attentato al tempio valdese

Il pastore Genre: «Mai ricevute minacce»

PINEROLO - Un gesto inspiegabile e, per questo, ancor più inquietante. Ignoti, nel tardo pomeriggio di domenica 21 marzo, sono entrati nel cortile della chiesa valdese di Pinerolo, in via dei Mille, dirigendosi verso il locale caldaie: poi hanno acceso tre "bocce" per la segnalazione dei cantieri, che si trovavano nella stanza, e le hanno sistemate sotto i vasi di espansione dell'impianto di riscaldamento, vicinissime alla caldaia e alle tubature che forniscono gas all'intero stabile. Per liberare la fiamma, inoltre, hanno rimosso il cappuccio anti-vento.

«Quel pomeriggio era stata convocata una riunione straordinaria del Consiglio di chiesa - spiega il pastore Gianni Genre -. Dovevamo discutere delle attività per i 150 anni del tempio di Pinerolo, oltre che degli appuntamenti ecumenici sulle Beatitudini organizzate insieme alla Diocesi. Quest'incontro, a ben vedere, è stato provvidenziale».

In conclusione di seduta, mentre il pastore Genre si dirigeva nel suo appartamento, il responsabile dello stabile, Remo Long, «persona attenta e precisa», ha sentito un inusuale odore di fumo. Ne ha cercato l'origine fino a scoprire quanto era accaduto nel locale caldaia. Nessun biglietto per spiegare le ragioni del gesto, nessuna ipotesi, nessuna minaccia.

«Un'azione irresponsabile e pericolosa - dicono al Concistoro di Pinerolo -. Poteva avere gravi conseguenze, visto che nello stabile abitano due famiglie».

Il pastore Genre - in passato, per cinque anni, moderatore della Tavola valdese - ha sporto denuncia ai Carabinieri di Pinerolo, che hanno aperto un'indagine. «Le "bocce" da cantiere sono di nostra proprietà - spiega -. Erano state usate la sera del 16 febbraio per illuminare i cartelli che indicavano il falò. Poi erano state riposte in quella stanza, in attesa che potessero essere di nuovo utili».

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Paola Molino