Glamping tra i vigneti di Pomaretto: dormire sotto le stelle con un calice di ramìe
La straordinaria fotografica che vedete (di Marco Gallian, Wildemotions.it) mostra una delle quattro casette del Glamping del Ramìe di Pomaretto, dove è possibile dormire guardando il cielo attraverso il tetto apribile, ammirare il panorama dai terrazzamenti della viticoltura eroica e degustare vino e prodotti locali. È l'immagine che abbiamo stampato su "EXTRA FOTO" la rubrica dell'Eco EXTRA che questo mese abbiamo dedicato alle attività outdoor, al turismo culturale e sportivo nel Pinerolese.
Rilevato nel mese di aprile da una nuova gestione, a seguito di bando comunale, il Ciabot di Pomaretto sta contribuendo alla promozione del territorio locale nella provincia e non soltanto. È questo, in sostanza, ciò che riferisce con soddisfazione Roberto Manduco, il nuovo gestore, classe 1993, già noto in valle per la gestione, insieme alla propria famiglia, del bar 'Il cannone d’oro' a Perosa Argentina e del ristorante 'La Beppa' a Pinasca.
«L’aspetto che preferisco di questo tipo di attività, rispetto a quella di un bar, è la possibilità di poter comunicare di più con i clienti, raccontando loro la storia e le peculiarità delle eccellenze locali – spiega Manduco –. In particolare per quanto riguarda il vino Ramìe, trovo che i visitatori rimangano sempre molto soddisfatti nello scoprirne le origini e i metodi di produzione, anche perché i vigneti eroici, con i loro terrazzamenti, sono suggestivi e non così diffusi».
Se servito in accompagnamento a pietanze autoctone, come per esempio ai prodotti del marchio Terre del Dahu, questo vino può segnare una svolta in termini di promozione del territorio di Valle: «Le prenotazioni per una degustazione 'panoramica' in terrazza ci arrivano specialmente da persone provenienti da Torino, ma anche da più lontano, come da Modena o Lecco – prosegue Manduco –. Si tratta perlopiù di clienti che amano viaggiare e che sono alla ricerca di momenti di svago, ma ci sono anche esperti ed appassionati di vino. Questo mi fa pensare che il Ramìe sia destinato a crescere ulteriormente nella propria notorietà e a far crescere, nel contempo, anche quella del nostro territorio».
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Paola Molino
