Bagnolo, un anno di commissario alla casa di riposo: quali prospettive per il futuro?
Il commissario della Ipab Bertone, la casa di riposo pubblica di Bagnolo, compie un anno. Francesco Giovanni Seri prendeva servizio negli ultimi giorni del 2022 con un compito difficilissimo: risanare un debito che si avvicinava ai due milioni di euro ed evitare l’inizio di una battaglia legale con il creditore principale, la Kcs, la società a cui è appaltata una parte dei servizi interni. A un anno di distanza Seri afferma che il peggio è passato. Il commissario ha presentato il bilancio del suo primo anno di lavoro nell’ultima seduta del Consiglio comunale, il 20 dicembre.
Un debito da quasi 2 milioni di euro
Inizialmente, ha spiegato Seri, è stata verificata l’idoneità di tutti gli ambienti della casa di riposo, ma la problematica principale riguardava l’elevato debito della struttura. «Nel 2010 il passivo era di 5.000 euro - spiega Seri - nel 2022 eravamo saliti 1,7 milioni». Dal 2019, in particolare, il debito avrebbe subito un aumento sempre maggiore e per rientrare dai costi la gestione della casa di riposo è stata appaltata, ad eccezione della parte amministrativa. Seri ha spiegato che nel 2020 il costo dell’appalto avrebbe assorbito il 95 percento del ricavato delle rette. Nel 2021 questa percentuale sarebbe salita al 103 percento, con una perdita di circa 62 euro al giorno, rendendo la situazione sempre più insostenibile. «A seguito di una riduzione del canone mensile da parte della cooperativa - ha spiegato Serri -, negli ultimi due anni si è riusciti a diminuire le perdite, anche se il debito rimane comunque elevato». Il bilancio del 2023 è stato chiuso in attivo riducendo il debito da 1,7 a 1,6 milioni di euro. A metà anno il commissario sperava di chiudere il 2023 a 1,2 milioni, ma si tratta comunque di un buon risultato.
«Con una più attenta gestione dell’appalto, probabilmente la situazione sarebbe potuta essere meno disastrosa». Il commissario si riferisce al fatto che durante i picchi della pandemia il numero degli ospiti è notevolmente diminuito, ma l’importo delle fatture della Kcs non è sceso in modo proporzionale; il direttivo della casa di riposo per diversi mesi ha chiesto uno sconto che non è mai arrivato, ma nonostante questo non ha intrapreso azioni legali nei confronti della cooperativa. Inoltre, ha spiegato Seri, le fatture della cooperativa venivano saldate senza traccia della bollatura delle ore lavorate da parte del personale.
Un altro tema affrontato in questi 12 mesi riguarda la mancanza del “certificato di prevenzione incendi” (CPI), in quanto quello precedente, scaduto da anni, non è ancora stato rinnovato. Il commissario ha fatto chiarezza sulla situazione: «Nel 2013 sono iniziate le procedure di rinnovo. Due anni più tardi si è aderito a una possibilità data dal Ministero, che poneva il raggiungimento di determinati “step” nel corso di nove anni, ma non sono mai stati raggiunti gli accordi necessari previsti». Nei primi mesi dell’anno il commissario ha cercato di fare una nuova analisi del progetto di prevenzione incendi ma poi ad agosto è deceduto l’ingegnere che seguiva i lavori, causando nuovi ritardi. L’incarico è allora passato a un nuovo professionista, con l’obiettivo di ottenere il certificato entro il mese di marzo 2024.
Debito e appalto: i rapporti con Kcs
Oggi tra la casa di riposo e la Kcs è in corso una diatriba legale, ma Seri descrive questa situazione come «un passaggio necessario. Nei fatti il rapporto è buono: la Kcs si sta dimostrando molto collaborativa. Ci incontreremo a gennaio per cercare di raggiungere un accordo extragiudiziale». Il piano di rientro del debito che il commissario aveva presentato in estate era stato bocciato e ne era nato un confronto legale. «Il dialogo però è continuato e la cooperativa è stata disponibile a rivedere le somme che paghiamo». Anche perché l’appalto scade a fine giugno e Seri afferma che «sul territorio ci sono già operatori interessati a subentrare». Cosa succederà dopo il 30 giugno? «Potrebbe cambiare la formula di gestione, ma vorrei che questa decisione venisse condivisa con l’Amministrazione comunale». Una delle ipotesi è una sorta di concessione a lungo termine in cui il Consiglio di amministrazione fisserebbe delle richieste e opererebbe un controllo sull’operato della ditta “concessionaria”. «Si perderebbe una parte del controllo sul servizio, ma questo ci consentirebbe di ottenere un anticipo per saldare il debito una volta per tutte». Un modello simile viene già applicato alla casa di riposo di Sanfront. «Sono consapevole - dice Seri - che questa formula potrebbe prestarsi a strumentalizzazioni. Ma vorrei essere chiaro: se si arriverà a quel punto sarà solo a causa del debito che grava sul nostro bilancio».
Manutenzioni e nuovi servizi
Seri ha poi illustrato una serie di lavori e migliorie. A livello strutturale sono stati apportati alcuni interventi di manutenzione, tra cui la riparazione del tetto, lo smaltimento dei rifiuti, la riqualificazione di alcuni ambienti interni ed esterni, l’acquisto di materassi ignifughi e di televisori per gli ospiti. Il miglioramento del servizio è continuato con il ripristino del servizio infermieristico 24 ore su 24 e con il servizio periodico di controllo mensa e pulizia.Altri lavori sono già in calendario, come la sostituzione delle porte antincendio e delle porte delle camere degli ospiti. «I soldi per gli interventi – aggiunge il commissario - sono stati recuperati in parte da fondi che dal 2011 non erano mai stati utilizzati e grazie al recupero, anche per vie legali, delle rette non pagate. Altri finanziamenti sono arrivati grazie alle donazioni».
L’obiettivo del commissario per il nuovo anno è di aumentare i posti disponibili in struttura, al fine di ottenere un aumento previsto dei ricavi di circa 130.000 euro.
Teatro Silvio Pellico: tra speranze e lavori
Un altro tema su cui il commissario Seri si è soffermato è il teatro Silvio Pellico, che si trova nell’edificio della casa di riposo, attualmente chiuso per la decisione di metterlo in sicurezza. La situazione risulta «“delicata» anche in questo caso manca il certificato di prevenzione incendi e c’è la necessità di interventi di risistemazione dell’ambiente. Inizialmente si pensava che i costi avrebbero superato i 100 mila euro, ma a inizio dicembre un primo controllo al soffitto del teatro ha portato ad abbassare la stima a 50 mila euro. «L’intenzione - spiega Seri - è di riaprire il teatro per la prossima stagione, ma prima si deve mettere a posto la casa di riposo, subito dopo si potrà partire con il teatro».
Le obiezioni della minoranza
Al termine del lungo intervento del commissario, la minoranza ha obiettato che la relazione del commissario Seri, nonostante la sua importanza, non era stata specificata all’ordine del giorno del Consiglio. Il sindaco Baldi ha spiegato che è stata è una relazione utile per fare chiarezza su una questione molto sentita in Paese, specificando che «una volta all’anno il commissario può fare un intervento per chiarimenti, senza che venga specificato nell’ordine del giorno».
La minoranza ha sostenuto che il Comune dovrebbe intervenire economicamente per finanziare le opere necessarie per la riapertura del teatro. Riguardo alla casa di riposo i consiglieri di opposizione non hanno ribattuto alla ricostruzione fatta dal commissario. Si sono limitati ad affermare che le perdite economiche della IPAB durante gli anni della pandemia avrebbero potuto essere compensate, come fatto da altre strutture, ricevendo dagli ospedali pazienti affetti da Covid o in degenza, in modo da ottenere maggiori ricavi. «Dopo una scelta meditata - ha detto la minoranza - la struttura di Bagnolo non ha accettato. Ciò è stato poco utile dal punto di vista economico, più da quello sanitario»
Il commissario, che durante la pandemia non era ancora in carica, ha ipotizzato che la decisione di non accettare pazienti dall’esterno sia stata presa per prevenire il contagio tra gli ospiti, e che questa scelta sia stata uno dei motivi per cui la struttura ha registrato un tasso di positività tra i piùb assi della zona.
Modificato il 5/01/2024 alle 12,36
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Paola Molino