Claudio Morbo, il pinerolese che dirige il concerto Rai di Ferragosto
Il Concerto Sinfonico di Ferragosto dell'orchestra Bartolomeo Bruni di Cuneo è da sempre un appuntamento fisso nell'estate piemontese. In diretta nazionale su RAI 3 e RAI Sat, quest'anno si svolgerà a Paesana, località Bric Lombatera, motivo in più per mettersi in cammino e andare ad assistere dal vivo a un'esibizione suggestiva con vista sul Monviso. Ma non è l'unico per chi vive o gravita nel Pinerolese, perché a dirigere l'ensemble sarà un volto noto in città. Si tratta di Claudio Morbo, storico direttore dell'Istituto Civico Musicale Corelli di Pinerolo. Molti lo conoscono come appassionato insegnante e coordinatore di musicisti in erba (da lì sono passati amatori e prestigiosi professionisti di oggi), altri ricorderanno l'addio tutt'altro che indolore dalla scuola e dalla città. Eppure, lasciare Pinerolo è stato per la sua carriera un vero trampolino di lancio.
Oggi Morbo vive in Ungheria, da dove parte per itinerari musicali importanti. «Sarà la prima volta che rientrerò in Italia dopo cinque anni - racconta -. Sono molto felice, mi lusinga che una compagine così prestigiosa mi onori con un invito che rappresenta un grande traguardo musicale della mia carriera. Desidero ringraziare in special modo Paola Mosca, figlia del compianto maestro Giovanni Mosca fondatore dell'orchestra, instancabile presidente nonché primo violoncello. Poter ritornare per dirigere un concerto così significativo, trasmesso in diretta dalla RAI in Mondovisione, rappresenta per me una sorta di piccola rivincita».
Vivere all'estero ha donato al maestro Morbo una vita professionale straordinaria: due cd incisi alla testa della più prestigiosa orchestra ungherese, l'invito a dirigere il tradizionale concerto augurale del 2022 nel favoloso auditorium Vigado a Budapest, collaborazioni con i più celebri artisti ungheresi tra cui il soprano Andrea Rost, stella mondiale della lirica.
Si può dire che sia divenuto un "Ambasciatore dell'opera italiana": «Un ruolo che mi sono guadagnato sul campo, grazie allo straordinario interesse e amore che gli ungheresi nutrono per questa nostra ricchezza culturale. Il futuro si presenta ancora più roseo: a ottobre sarò in Giordania al teatro dell'Opera di Amman, e poi andrò in Sud America. "Aida" e "Pagliacci" sono i titoli che occupano il leggio del mio pianoforte. Ma prima di tutto, è il momento di concentrarmi sul bellissimo programma del Concerto di Ferragosto».
Daria Capitani
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