Pinerolo, è mancato Luigi Serafini: la scorsa settimana sparò al nipote (vivo e fuori pericolo), oggi il suo cuore si è fermato

Pinerolo, è mancato Luigi Serafini: la scorsa settimana sparò al nipote (vivo e fuori pericolo), oggi il suo cuore si è fermato
Domenica 14 Maggio 2023 - 16:30

È finita nel peggiore dei modi la vita di Luigi Serafini: classe '39, avrebbe compiuto 84 anni a breve.  Uno che tutti descrivono come un gran lavoratore, che ha sempre faticato tra i campi, come agricoltore. Uno che amava sciare, ancora ora e che diceva «scio meglio di quanto cammino». La scorsa settimana, nel tardo pomeriggio di mercoledì 3 maggio, ha sparato al nipote 64enne Roberto Ceresole, con una vecchia pistola della seconda guerra mondiale che era appartenuta al suocero, militare nel Corpo degli Alpini. Una rivoltella calibro 380, non censita. Un solo colpo che ha raggiunto il collo di Ceresole. Un gran fumo e l'uomo è rimasto a terra, ma ancora cosciente. Poi i soccorsi, l'intervento di Carabinieri ed elisoccorso, l'operazione alla Molinette. Oggi Ceresole è fuori pericolo,con una prognosi di 30 giorni. Lo zio invece, per il quale la giudice Lucia Minutella, su richiesta della stessa pm Valentina Sellaroli, aveva disposto la detenzione ai domiciliari nella sua casa di Via Risagliardo a Pinerolo (là dove è avvenuta la sparatoria), è morto questa notte.

«Il suo cuore non ha retto», dice l'avv. Cristina Botto, che lui aveva nominato a difenderlo. Lo dice con voce commossa, con dolore sincero che va ben oltre l'incarico che ricopriva. Prima di oggi aveva rimarcato: «Serafini non è un delinquente, è un uomo anziano, esasperato e terrorizzato dal comportamento del nipote, tanto che lui e la moglie vivevano barricati in casa, con gli scuri abbassati».

Accese discussioni che duravano da tempo, ma che si erano acuite dopo il decesso, prematuro, di Claudia, la moglie di Ceresole, a fine dicembre del 2022, a seguito del quale lui aveva ereditato una piccola porzione della grande cascina degli zii. Da allora i dissidi tra i due erano ormai pane (quasi) quotidiano, con tanto di frequenti interventi di carabinieri e ambulanze. Perfino mercoledì 3, poche ore prima della sparatoria, Serafini aveva chiesto l'intervento delle Forze dell'ordine. Pochi mesi fa non aveva retto il cuore di Claudia, poco più che sessantenne, oggi non ce l'ha fatta Luigi.

«Una storia molto brutta, che ha del surreale», commentava l'avv. Botto. Oggi aggiunge solo più due parole: «Una situazione terribile».


 

Lucia Sorbino
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Paola Molino