Prali: i cannoni hanno iniziato a produrre neve programmata ma l'apertura è ancora lontana

Prali: i cannoni hanno iniziato a produrre neve programmata ma l'apertura è ancora lontana
Venerdì 20 Novembre 2020 - 15:50

I cannoni della neve programmata hanno ricominciato a sparare sulle piste di Prali. Gli impianti sono stati riaccesi in queste ore, nonostante il Piemonte sia ancora in zona rossa e la stagione sciistica sia ancora molto lontana dalla ripartenza. Ma è chiaro: la società Nuova 13 Laghi si sta preparando, perchè se il prossimo DPCM dovesse autorizzare l'avvio della stagione bianca, in montagna l'industria della neve non può improvvisare nulla, soprattutto se l'inverno dovesse mantenersi così asciutto. «Vogliamo dare un segnale positivo ai nostri clienti ma anche a tutti i commercianti e agli operatori della Valle» spiegano dagli uffici della società pralina. Accendere i cannoni, per una stazione sciistica è come accendere le luminarie di Natale. Ma cosa succederà da qui al 25 dicembre, data che segnava l'inizio delle settimane bianche, non è facile saperlo quest'anno. Così, la Nuova 13 Laghi ha comunicato ai clienti tutte le buone intenzioni per l'anelata ripartenza, dopo aver completato tutte le revisioni agli impianti come una stagione normale. «Non è facile in questo periodo prendere decisioni, in qualunque direzione. Siamo una stazione sciistica, una società che ha come obiettivo il divertimento altrui. E in questo periodo pandemico non vogliamo parlare di divertimento. Per ora. Vogliamo però dare una prospettiva, un modo per resistere adesso nella speranza di poterci divertire dopo. Ed è da questa speranza che parte la nostra volontà di darci degli obiettivi. Non abbiamo date, ma una cosa è certa : abbiamo un futuro. Ed è su questo futuro che vogliamo investire il nostro tempo. Ci sono persone che lavorano nella nostra società, intere famiglie che vivono di questo; siamo parte di un sistema economico che trova negli impianti sciistici un volano per la propria attività, siamo in una valle che sul turismo invernale ha basato parte della propria economia. Siamo una collettività che vive di montagna, dipende dalla montagna. E siamo stati messi in pausa. La scelta era quella di rimanere in pausa ed attendere o quella di combattere le ansie di questo periodo lavorando come abbiamo fatto gli altri anni. Ed abbiamo scelto la seconda. Manutenzioni, lavori sugli impianti, messe a punto e implementazioni; ecco cosa stiamo facendo. E stiamo sparando neve. Stiamo sparando neve per non uccidere. Per non uccidere un’economia che ripartirà, per non uccidere le speranze di una comunità. E vogliamo essere pronti ad aprire quando ne avremo la possibilità, quando ci daranno il via in sicurezza e in una situazione di tranquillità. Quando sarà non lo sappiamo ancora: ma avverrà e contateci, saremo pronti. E l’immagine di questi cannoni è l’immagine di una comunità che non vuole arrendersi, cercando di intravedere un futuro per noi e per voi: torneremo a sciare».

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Paola Molino