Omicidio del Cro, il pm chiede l'ergastolo per Barotto: «Fu un'esecuzione fredda e spietata»
Ergastolo: è questa la richiesta formulata pochi minuti fa dal pm Rossella Salvati in udienza davanti alla Corte d'Assise di Torino per Stefano Barotto, sotto processo per aver ucciso a fucilate il suo vicino di casa Assuntino Mirai al Cro, nel Comune di Pinasca, sul confine con San Pietro Val Lemina, il 18 ottobre 2019.
Secondo il pm e gli avvocati Scaramozzino e Lavezzaro della parte civile, che assistono la moglie e le figlie della vittima, fu con un gesto lucido, freddo e spietato: Barotto, in seguito a una lite, tornò a casa, prese un fucile raggiunse di nuovo l'abitazione di Mirai in Borgata Case Sparse con la sua vecchia Citroen. Qui è avvenuto l'omicidio che i legali di parte civile stigmatizzano come vera e propria «esecuzione mafiosa», un gesto «brutale e bestiale che non merita attenuanti».
Prima la vittima è stata infatti atterrata con un colpo di fucile al femore, poi Barotto ha messo la canna in bocca a Mirai (sostengono accusa pubblica e privata) e ha sparato di nuovo. A breve l'arringa della difesa dell'avv Galvagno, poi è attesa la sentenza.
Nella foto di Costantino, l'abitazione di Barotto.
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Paola Molino