Pragelato il gruppo degli operatori turistici scrive al sindaco: «Preoccupati per l'economia e per l'assenza dell'Amministrazione»

Pragelato il gruppo degli operatori turistici scrive al sindaco: «Preoccupati per l'economia e per l'assenza dell'Amministrazione»
Domenica 22 Marzo 2020 - 19:15

Un gruppo di opetaori di Pragelato ha scritto oggi una email al sindaco Giorgio Merlo e alla sua Giunta, preoccupati il futuro economico della località e denuncando una sostanzale assenza degli Amministratori dal territorio: «Noi abbiamo loro notizie solo dai comunicati stampa - sintetizza un portavoce -. Servono più azioni concrete che parole in questo momento. C'è grande paura».

 

LA LETTERA

«Egregio Signor Sindaco - scrivono gli operatori, che non hanno potuto fisicamente firmare la lettera per le restrizioni legate al coronavirus, ma dichiarano di essere una ventina - come operatori del settore turistico di Pragelato abbiamo deciso di scriverle per porre alla Sua gentile attenzione alcune preoccupazioni che da giorni ci affliggono e di cui discutiamo, condividendone I contenuti a distanza, nel nostro gruppo WhatsApp.
Partendo dal presupposto che l’emergenza sanitaria nazionale ha la priorità su qualsiasi altro ragionamento, riteniamo però che una maggiore attenzione debba essere posta al fatto che il nostro paese vive grazie al turismo e all’ospitalità che ne consegue.

Chiediamo pertanto:

1. Comunicati Stampa rivolti certamente al rispetto delle regole senza però intenti denigratori verso le persone non residenti già presenti sul territorio che auspicheremo ritornino nel nostro paese al termine di questa quarantena.

2. Maggiori controlli, non più sul territorio di Pragelato dove è “ictu oculi “ che sia i Pragelatesi che i non residenti osservino con attenzione le misure restrittive. I controlli andrebbero fatti a fondo valle a Perosa Argentina inclusi i mezzi pubblici. Non crediamo dunque utile, come ha scritto lei in questi giorni , che l’esercito venga a controllare chi sta vivendo a Pragelato cercando di rispettare le regole. I Pragelatesi non hanno bisogno di essere controllati perché si sono dimostrati da subito responsabili chiudendo immediatamente le proprie attività e non speculando nei primi giorni sulla situazione. Senza contare l’enorme sforzo di tutte le attività commerciali che hanno continuato a tenere aperto indossando tutto il giorno le mascherine pur di offrire un servizio alla popolazione.

3. Più sensibilità e nello stesso tempo più conoscenza della situazione quando si comunica con i giornali, meno comunicati stampa ex cathedra e più azioni concrete e mirate».

 

Prosegue la lettera: «La seconda cosa che ci affligge dopo l’emergenza sanitaria è la scarsa comunicazione dell’amministrazione con noi operatori e con la popolazione. Come tutta l’Italia, ci siamo trovati a dover chiudere le nostre attività commerciali. Noi delle Alpi occidentali che lavoriamo con l’elemento neve, abbiamo terminato la stagione con due mesi in anticipo se contiamo le festività di Pasqua e il 25 aprile. A differenza delle città in cui con la graduale riapertura le attività commerciali riprenderanno il loro consueto giro di affari, per noi significherà tornare a lavorare a giugno, forse... con molte incognite. Come bene noi tutti sappiamo, già normalmente molto dipende dal meteo, ora anche dalle prenotazioni on line dall’estero, che al momento vengono a mancare e dalle disponibilità monetarie di chi si recherà in villeggiatura. Pertanto in questo caso chiediamo se al di là del decreto “Salva Italia” l’Amministrazione di Pragelato stia pensando a qualcosa di concreto per aiutarci e se come Unione dei Comuni si sia cercando di sensibilizzare il governo e la Regione sulla nostra situazione, diversa da quella della città di Torino. Molti di noi sono senza lavoro, in alcune famiglie anche entrambi i componenti, con affitti da pagare e con dipendenti a carico. Abbiamo timore che se l’estate non dovesse essere delle migliori, se i governi non dovessero prestare attenzione alla nostra situazione specifica, alcuni di noi saranno costretti a chiudere».

 

«A questo proposito - prosegono gli operatori nella lettera - chiediamo particolare attenzione e evitare a tutti i costi la chiusura della strada regionale per qualsiasi manifestazione sportiva durante la stagione estiva, come la tappa della gara ciclistica denominata “Gran Fondo”. Dovesse ripetersi la situazione dello scorso anno saremo pronti a boicottare l’evento con tutti mezzi in nostro potere.

 

La chiusura per la gran fondo in una domenica di luglio fu il primo momento in cui gli operatori sentirono la necessità di formare un gruppo. Ci fu un primo gruppo costituente con circa sette-otto operatori delle diverse categorie: alcune strutture ricettive, ristoratori, attività sportive. Prima del gruppo whatsapp, ci furono tre incontri per dettarne le regole. Al gruppo whatsapp hanno poi aderito una trentina di operatori compresi negozi e altri generi: «Pensiamo di costituirsi in associazione al termine di questa emergenza», fanno sapere.

 

La lettera si conclude così: «Ascoltando le esigenze della “sua gente “ che quotidianamente dialoga con noi, anche a distanza, riteniamo che una maggiore e costante vicinanza alle persone, come in questi tempi succede in molti piccoli comuni da parte dei loro primi cittadini, sarebbe un’iniezione benefica di speranza e di fiducia, ciò di cui tutti noi che siamo umani , prima di essere commercianti, professionisti, ristoratori abbiamo bisogno. Il paese e gli operatori turistici hanno bisogno di voi per il presente e per il futuro poco roseo che li aspetta.

In un momento di così profondo smarrimento e di umana condivisione per l'emergenza che travolge l'intero Paese, è doveroso non sottovalutare ogni messaggio e ogni monito. Questo è quanto siamo a chiedere e a manifestare a Lei e all'intera Amministrazione di Pragelato».

 

l.p.
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Paola Molino