Moschea: l'amministrazione chiarisce
Come correttamente riportato a suo tempo dal sito dell'Eco del Chisone, la pratica per la ristrutturazione di un capannone per adibirlo a moschea e centro culturale non è stata archiviata dagli uffici tecnici del Comune. Lo precisa, in una nota ufficiale (che pubblichiamo in allegato), l'amministrazione comunale. Tra le altre cose nel comunicato stampa si afferma: «La pratica ad oggi non è stata archiviata in quanto prima della scadenza dei 30 giorni - termine entro il quale si può archiviare la pratica - è stata richiesta una proroga per motivi organizzativi degli uffici, poichè il professionista doveva confrontarsi con un tecnico attualmente in ferie. La proroga è quindi stata concessa, come è già successo in altre occasioni».
L'amministrazione sottolinea che non è sua prerogativa entrare nel rilascio o meno di permessi di costruzione, la precisazione si è resa necessaria dopo il corto circuito mediatico scatenato da un comunicato della Lega Nord in cui si affermava che il presunto blocco della pratica sarebbe stato merito del suo intervento di controllo sulla regolarità della stessa. Corto circuito che ha portato alcune testate giornalistiche a parlare di moschea voluta "dal Vescovo e dai valdesi", di concessione "bloccata dal sindaco" e altre castronerie del genere. In realtà siamo di fronte a una normale pratica urbanastica che potrà procedere o meno secondo le regole, le normali prassi e alle capacità del professionista che se ne occupa, come dovrebbe accadere per qualsiasi cittaddino o ente. Richieste di integrazioni e dialogo tra i tecnici fanno parte della normale prassi. E invece il tutto si svolge in un clima di intimidazione anche nei confronti degli uffici comunali preposti. Tra l'altro risulta al nostro giornale che l'edificio di via Juvarra (nella foto) ha i requisti urbanistici (nel senso della localizzazione) per ospitare un' attività di culto qualsiasi esso sia.
Purtroppo il razzismo strisciante di qualcuno ha fatto sì che una "non notizia" sia stata fatta passare per uno scoop. Purtroppo saremo facili profeti nell'affermare che le polemiche non finiranno qui.
Vogliamo offrire un giornalismo che sia presidio di cittadinanza e di democrazia, forza trainante per il territorio, strumento per comprendere cosa succede nella nostra società e nel mondo.
Paola Molino