Hockey ghiaccio, intervista al vice presidente Baldini: «Per la Valpe bilancio positivo»

Mercoledì 23 Marzo 2016 - 21:24

La Valpe ha terminato la propria stagione sportiva sconfitta nella serie per 4-3 dall’Asiago. Terminata la parte agonistica della stagione, abbiamo raggiunto il vice-presidente biancorosso, Paolo Baldini, per fare il punto della situazione. Insieme abbiamo cercato di analizzare la situazione attuale e quali sono le prospettive per il futuro, resosi più che mai incerto nell’ultimo periodo della stagione.

Paolo Baldini è uno dei pochi ad aver vissuto la Valpe in ogni sua sfaccettatura. Sin da giovanissimo ha iniziato a seguire la Valpe e le sue gesta. Nel 1996 diviene uno dei fondatori degli storici Ultras Valpe ’96, macinando chilometri e consumandosi la voce in tutto il nord Italia per sostenere la squadra biancorossa.. Nell’ultimo anno ha deciso di entrare a far parte del direttivo dell’ H.C. Valpellice, divenendone vice-presidente.

 

Come definiresti il bilancio stagionale della Valpe?
Complessivamente direi che il bilancio è positivo. Abbiamo inaspettatamente conquistato la Coppa Italia contro il Val Pusteria, che aveva il vantaggio di giocare davanti al proprio pubblico. Nei playoff abbiamo sfiorato l’impresa,  portando a Gara 7 i Campioni d’Italia in carica, dopo essere passati in svantaggio per 3-1 nella serie. Ci tengo infatti a ringraziare tutti i ragazzi, che meritavano davvero di passare il turno per ciò che hanno fatto. La sfida con l’Asiago era sulla carta inaccessibile, considerando anche che il loro roster era più attrezzato e molto più profondo del nostro.
Una battuta…Chi vincerà lo scudetto?
Non ti dico chi vincerà, ma io spero lo vinca l’Asiago e ne approfitto per fargli un grosso in bocca al lupo.
Cosa ne pensi della squadra di quest'anno?
Con il roster presentato quest'estate secondo me potevamo giocarcela fino alla fine. Forse in attacco si poteva fare meglio, ma la nostra era una squadra quadrata e molto ben amalgamata. Quella di quest’anno è una delle squadre che ultimamente mi è piaciuta di più. Purtroppo dopo le partenze di Johnson e Nicoletti abbiamo dovuto far fronte ad un’emergenza nel reparto arretrato e di conseguenza tutto il team avrebbe potuto risentirne. Invece abbiamo sopperito in maniera egregia alle assenze e i ragazzi non hanno fatto rimpiangere chi se ne andato. Anzi, faccio i miei più sinceri complimenti a tutta la squadra. Hanno dimostrato una forza d'animo e uno spirito di sacrificio veramente encomiabile.
Ora ci attende un’estate molto travagliata e non solo per ciò che riguarda la Valpe…
La situazione di tutto il panorama hockeystico italiano è molto complicata. La mancanza più grave è la totale assenza di programmazione. Manca lavorare per un obiettivo, e quando manca questo manca tutto. La politica attuale ha portato ad un risultato inaccettabile. Il più delle volte, per chi abita da queste parti, è facile cadere nell’errore di valutare l’hockey per come lo si vive qui in Val Pellice. Ma la nostra realtà è ben diversa da quella italiana.  
E la Valpe del futuro?
In questa prima breve esperienza nel direttivo, ho capito che ci sono due enormi problematiche per la Valpe. La prima è legata alla gestione del palazzetto. Questo è un compito molto gravoso per una società di hockey, in quanto nessuno tra di noi è un professionista, ma siamo tutti volontari. Il secondo problema è l’organizzazione tardiva dei campionati e la mancanza di regole durature e certe nel tempo. Per esempio rimane davvero difficile reperire degli sponsor quando, fino ad estate inoltrata, non sei in grado di comunicare quale prodotto sarai in grado di offrire. Così le società sono costrette a programmare al buio.
L’hockey, dalla Under 8 alla Senior, è uno sport molto costoso . Indipendentemente dalla categoria che si deciderà di disputare, serve reperire liquidità. I budget per allestire un roster di Serie B, piuttosto che uno di Serie A, non sono poi così differenti. Ciò che rimane invariato però sono i costi fissi. Mi riferisco alle spese di manutenzione e mantenimento in funzione dell’impianto, ai trasporti per le trasferte, alle attrezzature. Questi sono aspetti di cui bisognerà assolutamente tenere conto in futuro.
In questi giorni si è paventata l'idea di un possibile trasferimento della Valpe a Torino in futuro. Cosa ne pensi?
Io abito a 200 metri dal palazzetto. Per me è un po lontano Torino…
Quindi è una scelta che non condividi (visti anche gli scarsi risultati di pubblico)?
Sulla questione Torino non sono totalmente contrario. Secondo me si potrebbero disputare due o tre partite nel corso della stagione a Torino, legate però ad alcuni eventi promozionali, come per esempio la giornata per la lotta contro i tumori, oppure iniziative simili a “Bulldogs for Africa”. La Valpe è riconosciuta in tutto il Piemonte come eccellenza sportiva e giocare nel capoluogo piemontese, città di un milione di abitanti, è senza dubbio un bel biglietto da visita. Pubblicizzarsi in una città come Torino rende la nostra vetrina accessibile a più persone, cercando di creare nuovi tifosi da portare a Torre Pellice in tutte le partite. La struttura che ospita l’evento però deve essere adeguata allo spettacoloche si va a proporre. 
Si è parlato anche di campionati transfrontalieri come la Ebel…
Sappiamo benissimo che difficilmente i vertici austriaci accetterebbero una piccola realtà come quella di Torre Pellice e credo che persino Pinerolo farebbe fatica ad entrarci. Ma la Valpe e la Ebel viaggiano su due binari completamente differenti . Certo che se fosse possibile inizierei la Ebel già domani mattina a Torre Pellice. A chi non piace l’hockey di livello? Sfido chiunque a dirmi il contrario. Ma siamo tutti consapevoli che sarebbe un sogno irrealizzabile ed i sogni lasciamoli nel cassetto per il momento. Qui c'è la realtà di tutti i giorni su cui lavorare e le nostre giovanili da salvaguardare. Personalmente non mi interessa se sarà Ebel, Serie A, Serie B o Under 20. L'importante è che la Valpe continui ad esserci e che ci sia un progetto definito e sostenibile.
Durante quest'anno hai avuto la possibilità di vivere la Valpe da un altro punto di vista: quello del vice presidente.  Un’esperienza che ritieni giunta al capo linea oppure ti piacerebbe continuare in un ruolo di questo tipo?
Il direttivo attuale terminerà il proprio mandato a fine aprile in ogni caso. Sicuramente è stata un’esperienza molto interessante, ma anche impegnativa e complicata. Io amo la Valpe come chiunque la segua da tifoso. Sarei ipocrita se dicessi di non voler continuare. Sono abituato a navigare in mari tempestosi. Infatti tutte le vicissitudini di quest'anno non mi hanno spaventato, ma reso consapevole di ciò che andrebbe fatto. Vedremo cosa succederà nelle prossime settimane. Vorrei comunque ricordare e ringraziare tutti i componenti del direttivo, tutti i volontari, i giocatori, che sono stati fantastici, e le nostre giovanili, che sanno semprerenderci orgogliosi. Tutti si sono sempre impegnati dando il 110% di loro stessi, sostenendo il nome della Valpe in momenti davvero difficili. Un grande grazie anche ai genitori dei ragazzi delle giovanili, che non hanno mai fatto mancare presenza, sostegno ed aiuto a quelli che saranno il futuro di questo sport nella nostra valle.

Christian Lasagno
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