Tribunale: sul ripescaggio, doccia fredda del Ministro Orlando

Sabato 6 Settembre 2014 - 12:17

«Sulla revisione della geografia giudiziaria e sul ripristino del Tribunale di Pinerolo, il ministro Orlando è stato un muro. Per me - ammette senza reticenze l'avv. Alfredo Merlo - è stato un pugno nello stomaco». Occhi di ghiaccio, cortesia di protocollo, sul tema dei correttivi il Guardasigilli «non ha fatto una piega. Ieri sera è stata una data decisiva: ogni ragionevole motivo di speranza ha fatto un passo indietro». Merlo faceva parte di una piccola ma battagliera delegazione pinerolese che ha incontrato il Guardasigilli nell'ambito della Festa provinciale del Pd, a Torino. Col presidente dell'Ordine degli avvocati, la sen. Magda Zanoni, il sindaco Eugenio Buttiero, il consigliere regionale Elvio Rostagno e l'avv. Cristina Carena. «Ci ha riservato una decina di minuti e ci ha detto chiaramente che entro il 13 non faranno alcun provvedimento, se non ridisegnare qualche confine». A domanda specifica di Buttiero, che ha incalazato il Ministro senza timori, Orlando ha ribadito: «Pinerolo è la situazione più difficile da recuperare». Eppure non tanti mesi fa aveva detto chiaramente che alcuni uffici giudiziari soppressi (tra cui Pinerolo) erano da ripescare: «Ci ha risposto che da allora è passato molto tempo e le cose sono cambiate moltissimo». Dunque, doccia fredda sulle residue speranze di ripescaggio. Un incontro dall'esito deludente, lo bolla Merlo, «anzi, morficante». Buttiero: «Solo sulla prospettiva di una sede distaccata, mi è parso che ci fosse una piccola apertura, non so se di circostanza. Gli ho pure fatto presente che Pinerolo non ha più il Tribunale, ma i costi del fabbricato continuano a pesare». Resta ancora una residua, minima, speranza: il presidente del Tribunale torinese, Panzani, è stato trasferito a capo della Corte d'Appello di Roma: «Chissà - avverte Buttiero - se il suo successore chiederà un decongestionamento degli uffici e magari una riapertura della sede di Pinerolo per limitare i danni inflitti al territorio».

L.S.
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Paola Molino