Covar14: il presidente chiede il suo stipendio arretrato

Lunedì 15 Luglio 2013 - 08:59

All’alba della chiusura del Consorzio, il presidente del Covar 14 Leonardo Di Crescenzo vuole passare all’incasso. Da tre anni, i componenti del Consiglio di amministrazione della società che gestisce la raccolta rifiuti nel Nichelinese non prendono un euro. La legge nazionale aveva stabilito un blocco delle indennità di carica e dei gettoni di presenza. Secondo Di Crescenzo, però, questa legge valeva solo per enti come le Comunità montane o le Unioni di Comuni. Lo dimostrerebbero due sentenze della Corte dei Conti lombarda. Perciò «ho chiesto le indennità non percepite» dall’estate 2010 ad oggi. La notizia è stata comunicata ai sindaci dei 19 Comuni, che fanno parte del Consorzio, nella riunione di venerdì 5. Ma è trapelata solo nelle ultime ore. La battaglia del presidente parte da lontano. Quando è entrata in vigore la legge, si è rivolto a un avvocato. Il parere legale sosteneva che i componenti del cda dovessero essere pagati. Perciò, in attesa di chiarimenti, nei bilanci del Consorzio sono stati accantonati questi fondi. Ora sarà il direttore Enrico Iannone a decidere se sbloccarli o meno ed effettuare quindi i pagamenti non solo al presidente, ma anche ai quattro consiglieri (ulteriori approfondimenti nell’edizione in edicola mercoledì 19).

m.b.
Informazione al servizio della comunità e per essere comunità, da sempre questo è lo stile inconfondibile de L'Eco del Chisone: con l'emergenza Coronavirus, ora più che mai, lo sentiamo come un dovere non solo nei confronti dei nostri lettori, ma di tutti i cittadini. Perché solo insieme ce la faremo.
Paola Molino