Nichelino: una piccola Viberti a Candiolo?

Vi saranno 50 dipendenti (su 104) in esubero

Metà dei dipendenti della Viberti di Nichelino rischia il posto. La brutta notizia è stata comunicata ai sindacati giovedì scorso, in un incontro con Acerbi, ex-proprietaria dello storico marchio. Per ottenere un altro anno di cassa integrazione, la Cir (Compagnia rimorchi italiana), di cui Viberti fa parte, è pronta a dichiarare degli esuberi di personale. L’annuncio dovrebbe essere ufficializzato nell’incontro di mercoledì 26 a Bologna.
Giovedì i sindacati si sono incontrati con Acerbi per discutere della ricollocazione dello stabilimento. Volevano che l’azienda, proprietaria del terreno di viale Matteotti a Nichelino, si impegnasse a realizzare un altro impianto grande quanto quello attuale, prima che il Comune dia il via libera al progetto di riconversione presentato dal colosso della grossa distribuzione Auchan.
«Non abbiamo trovato nessun accordo – spiega Simone Demichelis della Fim Cisl –. Acerbi ha dichiarato che non è disponibile. Sostiene che non serve uno stabilimento così grande». Ed ha prospettato una soluzione di ripiego a Candiolo, nel capannone di Ambrogio Trasporti, con sede legale in via Kennedy 1. Una soluzione che tiene conto di un taglio consistente dei dipendenti (attualmente 104), che sembra ormai imminente: «Ad ottobre finisce la cassa straordinaria e ci hanno fatto capire che, per ottenere la proroga, devono dichiarare un esubero del personale – prosegue Demichelis –. I numeri non si conoscono, ma per Nichelino si potrebbe arrivare al 50 per cento». Insomma, un lavoratore su due rischia di finire per strada.

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Paola Molino