La Sagra d'la baciaja e d'la rana anticipa l'estate

Cercenasco, dal 22 al 24 protagoniste in tavola le due prelibatezze

CERCENASCO - Nacque nel giugno 1991 il primo esperimento di sagra a Cercenasco, diventato poi appuntamento consueto soppiantando un po' tutte le precedenti festività, e lasciando alla festa del patrono S. Firmino di fine settembre un carattere più prettamente religioso.
Le baciaje, dolce tipico cercenaschese nei caratteristici gusti di mais e cioccolato, sono le protagoniste insieme alle rane dei festeggiamenti che accolgono l'arrivo dell'estate.
Un'occasione per ritrovarsi, scoprire antiche tradizioni e aprirsi al mondo artistico con mostre e con un concorso letterario che di anno in anno esamina sempre un maggior numero di elaborati. A dimostrazione che la sagra è un appuntamento con iniziative di vario genere, che possono interessare un po' tutte le fasce d'età.
La baciaja è la regina indiscussa, prodotta su larga scala dalle pasticcerie in paese secondo la tradizione, ma ancora impastata e cotta sul fuoco negli appositi "ferri" in molte famiglie, specie nel periodo pasquale, con impasti indubbiamente più ricchi e golosi di un tempo.
Le rane cominciarono ad essere consumate come importante risorsa alimentare per il mondo contadino in zone ricche d'acqua, dopo il periodo medievale in cui venivano associate al mondo della stregoneria. La tradizione della rana con la cottura tramite frittura è molto diffusa in tutto il nord Italia, come cibo prelibato e dal sapore delicato.
Cercenasco, ricca di corsi d'acqua, non fa eccezione. Molti ricordano anche la tradizione delle lamprede, sempre più rare e la cui pesca è proibita in alcuni Paesi d'Europa, che fecero grande la ristorazione cercenaschese di alcuni decenni fa. (approfondimento nell'edizione in edicola)

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Paola Molino