Val Chisone con il fiatone (ma la Valle Germanasca non sta meglio)

C'è poco da stare allegri nelle valli che salgono verso Sestriere e Prali. Alla crisi, ormai irreversibile, di un'azienda manifatturiera con la New Co.Cot si aggiunge l'incertezza sul futuro della Sachs di Villar Perosa (dove emigrerà?). Ma non solo. Se saliamo verso la Valle Germanasca c'è solo da augurarsi che la pioggia cada… lentamente, per evitare altri smottamenti e tagliare in due la valle. È già accaduto alla fine dell'inverno, ci sono stati interventi tampone ma la soluzione definitiva, richiesta da almeno trent'anni, è ancora fumosa. Certo, c'è problema di soldi ma c'è un meccanismo un po' farraginoso che ci confonde le idee. Ci sono milioni per riqualificare le borgate (ammessi ai finanziamenti europei progetti per Perrero, Salza e Massello), ma ci mancano i fondi per garantire nel tempo il raggiungimento delle stesse borgate che si vorrebbero, a ragione, riqualificare.
Ci sono contrasti stridenti per questi interventi nelle zone montane. Valli da valorizzare, ma prima occorrerebbe metterle al sicuro.
Perfino la Val Chisone, poco sopra Fenestrelle, non è in sicurezza. Da un anno delimitazioni sulla strada indicano possibili pericoli di crollo della strada n. 23. Non c'è segno tangibile di interventi risolutori. Se la strada dovesse ancora franare per un metro occorrerebbe chiuderla al traffico. Bel risultato!
E se puntiamo lo sguardo verso Pragelato assistiamo al momentaneo abbandono delle piste del salto dal trampolino che costituirono, nel 2006, un fiore all'occhiello delle Olimpiadi invernali. Onestà vuole che si dica chiaramente se occorrerà smantellare l'impianto o dargli un futuro certo. Oggi c'è la più totale incertezza anche se i 40 milioni di fondi risparmiati durante la costruzione degli impianti olimpici sono stati sbloccati una settimana fa. Ma diciamo anche francamente che in pochi anni i 20 milioni che erano stati già stanziati si sono volatilizzati e per i 40 milioni richiesti non c'è stata, finora, una risposta chiara ad un quesito molto semplice: 40 milioni per farne cosa, in base a quali progetti?
È la stessa domanda che si sono posti gli onorevoli Merlo ed Esposito appena hanno avuto conferma dello sblocco dei 40 milioni: «Adesso è necessario ripartire per elaborare un Piano capace di rilanciare i siti olimpici che sono decisivi per la promozione turistica».
Promozione turistica ma anche un cambio di mentalità nei Comuni montani, per favorire ogni piccola impresa che intende svilupparsi in valle, non puntando solo al mattone che è stato il filo conduttore, per molti anni, a Sestriere e Pragelato. Perché «è importante - scrivono Erica e Marzia di "Io mangio gofri" - che i giovani non se ne vadano ed occorre smetterla di essere egoisti e pensare solamente al proprio piccolo e sguarnito orticello».

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Paola Molino