I numeri

• Osserva il giovane Cavour nel 1834 che gli operai possono vivere solo accontentandosi di un nutrimento scadente e spendendo quasi tutto ciò che guadagnano: «È sufficiente la minima disavventura a ridurre l'operaio in miseria».

• Le vittime dell'epidemia di colera del 1835 sono 246 a Torino e più di 2.000 a Genova, la seconda città del Regno di Sardegna.

• Poco prima del 1848 erano 26mila i lavoratori nel settore cotoniero (Liguria e Savoia comprese), 11.000 nelle fabbriche della lana di cui metà nel Biellese e ben 35.000 a domicilio. Importante il settore della canapa (ad esempio i cordami per le vele di Carmagnola e della Liguria) con 24.000 lavoratori. Le filande della seta occupavano con fluttuazioni periodiche da 44mila a 60mila persone, oltre a 13mila nella filatura e 10mila nella tessitura. I "metalmeccanici" del tempo erano 10mila.

• Negli Anni '40 nel Regno di Sardegna il costo della vita è in leggero calo e i salari in lieve aumento, la pressione tributaria è stabilmente bassa eppure le entrate dello Stato aumentano, toccando gli 81 milioni nel 1843. Per qualche anno si registra un netto avanzo di bilancio che si trasformerà in disavanzo solo nel 1846-1847: anni di crisi internazionale provocata dalla carestia delle patate ma anche dai grandi investimenti infrastrutturali, soprattutto nelle ferrovie.

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Paola Molino