Università di Pinerolo: un sogno infranto?

Sorta nel 1996, oggi ha personale "a rotazione" e solo più pochi iscritti del terzo anno

Il prossimo anno avrebbe dovuto spegnere 15 candeline per festeggiare un primo importante traguardo. Ma la preoccupazione, oggi, è che quella ricorrenza non la festeggerà proprio nessuno. Si tratta della Sumi di Pinerolo - la Scuola universitaria di management d'impresa - della facoltà di Economia dell'ateneo torinese, nata nel 1996 da una convenzione tra l'Università ed il Cuea, il Consorzio per la formazione universitaria a cui hanno aderito enti pubblici ed aziende private.
Le avvisaglie di una crisi imminente risalgono ad oltre un anno fa e l'ultimo bilancio consuntivo, approvato in aprile, ha già esaurito il fondo consortile (200mila euro). La presidente del Cuea, Maria Luisa Cosso, ha chiesto ai soci di erogare un contributo straordinario per ricostituire questo fondo. «Abbiamo stabilito infatti che ogni socio verserà 4.000 euro per ogni quota». Ma tra i soci c'è già chi mugugna. «Ovviamente se la Regione confermerà il suo impegno - ha detto il sindaco di Pinerolo, Covato - sarà possibile garantire un progetto concreto e ricercare nuovi consorziati». In cosa costituiva questo impegno per una scuola universitatia dove invece a ottobre inizierà solo più il terzo anno del corso di Economia e gestione delle imprese? Che Pinerolo trovasse i finanziamenti per tre milioni (per la durata di dieci anni) in previsione di due corsi di laurea in Economia e management del turismo e dello spettacolo.
Ma di quegli ipotetici finanziamenti (metà sarebbe stato a carico della Regione) proprio in Regione non c'è traccia perché non è mai stata presentata né approvata alcuna precisa deliberazione in merito.
Così questa Scuola universitaria - una bella sede in via Battisti, dieci dipendenti a tempo e stipendi ridotti perché non ci sono né risorse né lavoro per tutti - oggi pare senza futuro.
Il sindaco Covato garantiva - parola dell'ex-vice presidente della Regione, Peveraro - che i soldi c'erano ma è nient'altro che una bufala. L'Università invia in Comune a Pinerolo la bozza di una convenzione ma il vice-rettore dell'ateneo, prof. Cavallo-Perin, ci dice che «dopo l'invio della convenzione non ho più avuto risposte dal Comune di Pinerolo».
E di mesi ne sono passati sei. Aggiunge Cavallo-Perin: «Le sedi periferiche sono tutte in discussione. Abbiamo già chiuso Ivrea, ora ci sono problemi anche per Biella e Cuneo».
Pinerolo seguirà dunque le sorti di Ivrea? Oppure a Pinerolo si sta muovendo alla ricerca di una nuova vocazione per la struttura realizzata 15 anni fa per ospitare la Scuola universitaria? Forse destinando la struttura a location per altre iniziative?
Una cosa comunque appare (quasi) certa: rischia di infrangersi (per sempre) il sogno di una Scuola universitaria a Pinerolo.
(approfondimenti nell'edizione in edicola: "Cosa dicono il sindaco ed il presidente del Cuea")    di Daria Capitani

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Paola Molino