Il Mulino di Riva macina chiacchiere

La Provincia appalta gli arredi ma il suo futuro è incerto
Vetrina del tipico sì, ecomuseo no, dopo la ritirata della Regione

Sono trascorsi giusto otto anni dall'aprile 2002, quando il Comune, dopo averlo colpevolmente trascurato, cedette alla Provincia in uso gratuito lo storico Mulino di Riva.

Si liberò di un rudere riconosciuto tale persino dalla Sovrintendenza: il tetto era crollato e la muratura portante stava in piedi per scommessa. Non a caso la concessione edilizia rilasciata dall'Amministrazione Barbero il 16 luglio 2003, autorizzava per l'appunto la Provincia, allora presieduta da Mercedes Bresso, a perseguirne non la ristrutturazione ma la demolizione, la ricostruzione e l'ampliamento per farne la vetrina delle eccellenze enogastronomiche del cosiddetto "Paniere" in vista, manco a dirlo, dell'Olimpiade.

Come è andata lo sapete. La "vetrina" mancò persino l'appuntamento con l'Universiade, per cento e uno motivi, non ultimo la ritardata attuazione (competente alla Città di Pinerolo) dell'area di servizio che oggi ne garantisce l'accessibilità (quando la gemella sul lato opposto?) non più dalla stretta via Motta Sanctus, ma dalla tangenziale direzione valli.

Mirko Maggia

(continua)
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